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La Regione: “Le disposizioni nazionali non garantivano la specificità dei nostri rifugi d’alta quota”

Rifugi alpini, la ripartenza cammina sui sentieri in cerca di sicurezza e serenità

TORINO La Giunta regionale ha approvato nuove Linee guida per la riapertura in sicurezza dei rifugi alpini ed escursionistici, che superano quelle nazionali in virtù delle specifiche esigenze di un territorio di media e alta montagna come il Piemonte.

«Tuteliamo uno dei principali attori economici e culturali delle nostre montagne», sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. «Dal rifugio simbolo Capanna Margherita, con i suoi 4.554 metri è il più alto d’Europa, sono molti i rifugi che senza la nostra regolamentazione non avrebbero potuto aprire o garantire un servizio adeguato».

«Le disposizioni nazionali non tenevano conto della specificità dei rifugi d’alta quota e non ne garantivano l’operatività», sottolinea il vicepresidente e assessore alla montagna Fabio Carosso. «Per un territorio come il nostro i rifugi rappresentano un punto di riferimento fondamentale, non solo a livello turistico ma come garanzia di sicurezza. Attività di ristoro, ma anche e soprattutto un luogo in cui dare soccorso e riparo a chi è in situazione di pericolo. Con queste linee guida la Regione ha voluto sancire un principio culturale: i rifugi sono un vero e proprio presidio della montagna».

In Piemonte, lungo i suoi oltre mille chilometri di Alpi e 15mila chilometri di sentieri, sono presenti più di 200 rifugi escursionistici e alpini che garantiscono 6mila posti letto e centinaia di posti di lavoro, ma soprattutto rendono vive e praticabili le nostre montagne.

Le nuove norme

La riapertura dei rifugi era consentita a partire dal 1° giugno. Tra gli aspetti più critici che le nuove linee guida regionali superano, rispetto alle disposizioni nazionali, c’è l’eliminazione dell’obbligo di uso del sacco a pelo (carico aggiuntivo di difficile gestione per chi affronta lunghe traversate o escursioni ad alta quota). ll gestore dovrà garantire set monouso per lenzuola e coprifedera o biancheria lavabile a 90°C e la sanificazione di coperte, piumini e ciabatte. Solo nel caso in cui ci non sia possibile, sarà richiesto l’uso del sacco a pelo e di federa e ciabatte personali, da specificare preventivamente al momento della prenotazione.

Tenendo conto delle caratteristiche strutturali dei rifugi d’alta quota è stato ridotto a un metro il distanziamento per i pernottamenti.

Per sostenere la riapertura dei rifugi e l’adeguamento alle misure di sicurezza anti Covid-19, la Regione ha destinato un contributo a fondo perduto di 2mila euro per ogni struttura nell’ambito del piano “Riparti Piemonte”.

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