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A rischio i contributi di fondazione Crt al territorio

Il presidente di fondazione Crt Giovanni Quaglia e il segretario generale Massimo Lapucci.
Il presidente di fondazione Crt Giovanni Quaglia e il segretario generale Massimo Lapucci.

TORINO Auspichiamo che le decisioni che il Governo assumerà su Aspi-Autostrade per l’Italia siano inserite in un corretto quadro giuridico e tengano conto di tre elementi fondamentali: la credibilità dell’Italia a livello internazionale, l’impatto economico e sociale sul mondo del lavoro e sulle potenzialità di crescita del sistema infrastrutturale sempre più strategico per il Paese e, per quanto ci riguarda, il valore sociale generato dalla redistribuzione delle risorse delle Fondazioni azioniste a favore degli enti non profit del territorio: un eventuale depauperamento della capacità erogativa della filantropia per il welfare, la cultura, l’istruzione, la ricerca, la tutela dell’ambiente e altri ambiti di intervento cruciali per l’intera collettività, significherebbe una riduzione della capacità di sostegno verso i soggetti più fragili, mettendone a rischio la tenuta proprio in un momento di forte criticità per il Paese”.

Lo ha dichiarato il Cda di Fondazione Crt, ricordando che “il territorio ha beneficiato indirettamente degli introiti costanti nel tempo derivanti dalla partecipazione di Fondazione Crt in Atlantia, risalente a 20 anni fa e pienamente coerente con la mission della Fondazione di contribuire allo sviluppo del territorio anche attraverso investimenti nelle infrastrutture”.

 

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