IL CASO La situazione dei cinghiali nel Cuneese continua a essere fuori controllo. Sono sempre di più le segnalazioni di danni che arrivano alla Coldiretti Cuneo, come spiega Franco Parola, responsabile ambiente e territorio dell’associazione. «La provincia di Cuneo è funestata dalla presenza degli ungulati e possiamo tranquillamente parlare di un’emergenza. Alcuni nostri associati ci raccontano ormai di una convivenza forzata con i cinghiali. Gli attacchi avvengono in branchi di 10-20 esemplari e non lasciano scampo. Coltivazioni distrutte, danni alle aziende agricole e un senso di impotenza. Ultimamente le criticità che ci vengono segnalate arrivano da Roero, Braidese e Albese».
Tra gli strumenti a disposizione per cercare di risolvere il problema c’è la caccia di selezione al cinghiale, consentita fino al 15 marzo 2021, secondo quanto ha stabilito la Giunta regionale. A maggio soltanto l’Atc Cn-1 aveva presentato, però, un piano di prelievo selettivo, redatto sulla base della presenza dei cinghiali e dei danni arrecati. In questo contesto la Coldiretti Cuneo aveva lanciato un appello per l’utilizzo «di una misura assolutamente necessaria dopo il proliferare di cinghiali e fauna selvatica nelle nostre campagne, fino alle porte delle città e sulle strade principali, con gravi rischi per la sicurezza dei cittadini».
A distanza di due mesi, e in una situazione così fuori controllo, c’è stata, però, una maggior presa di coscienza del problema. Tutti gli altri Atc della Granda hanno presentato i piani di prelievo che sono arrivati in Regione. Conclude Parola: «La situazione rimane seria e probabilmente serviranno altri interventi, in concertazione con diversi enti e soggetti. Si tratta almeno di un primo segnale di una sensibilità diversa. Si è forse capito che non si può perdere più tempo. Ci auguriamo che l’attenzione rimanga alta e che venga portato a termine quanto è stato deliberato nei tempi previsti».
Daniele Vaira
