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Le imprese di Cuneo sono pessimiste: il 42% ricorrerà alla cassa integrazione in autunno

«Non siamo più un’isola felice ma ci sono possibilità di ripresa»

CUNEO «I costi del Covid saranno altissimi anche in provincia di  Cuneo, aggravati dall’incertezza di un ritorno dell’emergenza sanitaria nei prossimi mesi. L’autunno sarà complicato da un punto di vista occupazione, ma da maggio ci sono i primi segnali positivi, con la ripresa dell’export». Così il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, alla presentazione dell’indagine congiunturale sul terzo trimestre 2020: oltre 300 interviste alle imprese associate che fotografano le attese per l’autunno.

I numeri sono tutti negativi, con un arretramento fino a valori simili alla crisi del 2009, che però aveva colpito soprattutto il manifatturiero. Il 42% di tutte le imprese cuneesi intervistate conta di ricorrere alla cassa integrazione nei prossimi mesi, più del doppio rispetto al trimestre precedente. «I 209 miliardi dell’Unione Europea all’Italia, tra sussidi e prestiti, vanno usati in modo efficace, insieme a profonde riforme», sottolinea Gola.

Parla di «situazione grigia» la direttrice dell’associazione, Giuliana Cirio, «anche perché sono interviste realizzate a giugno, quando l’incertezza era ancora maggiore», spiega. «Preoccupa anche le insolvenze dei privati, che ricadono sulle filiere produttive». I settori in provincia, con le prospettive più negative: commercio, turismo e automotive fortemente legato al Torinese.

Ansa

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