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L’opposizione accusa Bo di conflitto di interessi, Alba liberale si astiene e la maggioranza vacilla

ALBA Fuochi d’artificio in chiusura del consiglio comunale di ieri, mercoledì 30 settembre. Il consigliere Alberto Gatto, a nome del gruppo Uniti per Alba accusa il sindaco di un possibile conflitto di interessi e il primo cittadino di pensare più agli interessi privati che ad Alba.

L’oggetto della discussione è un ufficio che, secondo l’opposizione, sarebbe proprietà del sindaco nell’area dell’ex Calissano, dove con la variante 9 si dà la possibilità di modificare la destinazione, per chi lo richiede, da produttiva-direzionale, in residenziale. Secondo la minoranza il voto del sindaco nei due precedenti passaggi in consiglio non sarebbe stato opportuno e il primo cittadino avrebbe curato i propri interessi parlando di “speculazioni di privati”.

L'opposizione accusa Bo di conflitto di interessi, Alba liberale si astiene e la maggioranza vacilla

Gatto ha chiesto al sindaco: «Ci dice se lei sulla porzione di via Santa Barbara oggetto della Variante ha un interesse privato? Utilizza un ufficio nella palazzina di via Santa Barbara? Conferma o smentisce questi nostri dubbi? Se li smentisce, certamente parteciperà al voto favorevole di questa delibera, mentre in caso opposto, qualsiasi posizione lei assumerà, non farà altro che confermare i timori che lei possa aver taciuto interessi privati a questo consiglio e ai cittadini albesi».

Il sindaco risponde mostrando serenità: «Andiamo ad approvare una proposta di privati che hanno chiesto di avere la possibilità di trasformare locali che sono già abitazioni in residenziali. Si tratta di una correzione più che di una vera variante. Quello in oggetto è da sempre ufficio che abbiamo utilizzato anche in campagna elettorale e che rimarrà un ufficio. Dire che ho fatto tutto per far diventare un ufficio un appartamento è una falsità. È sempre stato e continuerà a rimanere un ufficio».

Il primo cittadino ha aggiunto: «La proposta di variante era già stata sollevata durante la precedente amministrazione, avanzata dall’impresa che aveva acquisito l’area. Io personalmente mai ho pensato di modificare la destinazione dell’ufficio. In 11 anni che sono in consiglio, sfido chiunque a mettere in dubbio la mia serietà, basti dire che per l’approvazione del Pec di cui ero socio ho aspettato un anno e nove mesi e non ho chiesto alcun tipo di privilegio. Sono molto più che sereno, perché io non sarò mai sfiorato da questa vicenda perché non modificherò mai la destinazione d’uso».

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I problemi emergono però in fase di votazione perché il gruppo Alba liberale, il gruppo con assessore di riferimento il vicesindaco Carlotta Boffa, con presenti il presidente del consiglio Domenico Boeri, Nadia Gomba e Olinto Magara (assente Sebastiano Cavalli) si astiene e la variante passa con un solo voto di scarto, quello del sindaco, 10 sì contro 9 voti negativi evidenziando una spaccatura nella maggioranza.

L’opposizione ha convocato una conferenza stampa per sabato sul tema in cui probabilmente chiederà le dimissioni del primo cittadino.

Ecco l’intervento integrale del consigliere di opposizione Alberto Gatto a nome di Uniti per Alba

Signor presidente, signor sindaco, assessori e colleghi consiglieri, intervengo a nome di tutti i consiglieri comunali di minoranza che concordano con me totalmente. Noi consiglieri comunali di minoranza negli ultimi giorni abbiamo approfondito meglio i contenuti di questa variante che oggi volge al termine dell’iter con l’ approvazione definitiva.

Riteniamo non ci sia nulla da eccepire sulla parte relativa all’area di Altavilla, in cui si trasforma l’area Fos in ambito speciale (As28) mantenendo la medesima destinazione, dove non vi è dubbio sull’interesse pubblico a recepire l’istanza che la proprietà ha manifestato.

Altra opinione abbiamo maturato sull’area che riguarda l’immobile ex Calissano, dove si trasformano circa 6.600 metri quadrati di zona Bp1 in zona Br2 (zona prevalentemente residenziale di corso Langhe). La trasformazione dell’area di Bp1 in Br2 permetterà di modificare la destinazione Td del previgente Piano, ora in Pd produttiva-direzionale, in residenziale. Qui dubitiamo che interessi privati siano nettamente prevalenti sulle motivazioni di interesse pubblico che sempre debbono essere alla base dei provvedimenti che assumiamo in questo Consiglio.

Temiamo sinceramente che ci siano ragioni speculative. È evidente a tutti che ancora oggi, nonostante la crisi immobiliare, il valore di un appartamento a destinazione residenziale sia ben maggiore di quello che viene utilizzato per attività aziendali o terziarie. Sì, noi abbiamo il sospetto che alla base di questa variante non ci sia un interesse pubblico, così come pensavamo nelle due sedute precedenti, ma ragioni molto più basse: speculazioni di privati.

Sul punto, Sindaco, ci permettiamo di rivolgerle alcune domande. Signor Sindaco, visto quanto detto sinora, ci dice se lei sulla porzione di Via Santa Barbara oggetto della Variante ha un interesse privato? Utilizza un ufficio nella palazzina di Via Santa Barbara?

Conferma o smentisce questi nostri dubbi? Se li smentisce, certamente parteciperà al voto favorevole di questa delibera, mentre in caso opposto, qualsiasi posizione lei assumerà, non farà altro che confermare i timori che lei possa aver taciuto interessi privati a questo consiglio e ai cittadini albesi.

Ci rivolgiamo a lei assessore Abellonio che ha illustrato la delibera in più sedute di Commissione e nei due passaggi consiliari, prima di questa sera: non ha mai sospettato che il Sindaco potesse avere un interesse privato su quell’area?

E, almeno, voi colleghi consiglieri della maggioranza, siete stati informati dal Sindaco di questo possibile conflitto di interessi, anche considerando che in quell’ufficio avrete tenuto diverse riunioni durante la campagna elettorale?

I dubbi che sono sorti a noi consiglieri di minoranza in questi giorni, se saranno confermati, denoteranno assenza di trasparenza e di chiarezza. Ci sentiremo presi in giro da questa Amministrazione e con noi tutti i cittadini.

Ci rivolgiamo di nuovo a lei, signor sindaco, perché non vorremmo mai che con questa delibera si configurasse un conflitto di interessi o, nella peggiore delle ipotesi si stesse consumando un possibile reato. Perché se così fosse, e per il bene di Alba non ci crediamo e non vogliamo crederci, anziché “Alba prima di tutto” come lei affermava, ha passato i primi mesi di amministrazione a curare i propri interessi, costruendo la prima delibera già a dicembre 2019. E ha usato il primo consiglio del 2020, in pieno lock down, a pensare non ai problemi dei cittadini e delle imprese duramente colpiti dal Covid, ma ancora in quella occasione a curare i propri interessi privati. Ricordiamo che in quel Consiglio, non ha nemmeno impegnato almeno una parte degli oltre 6 milioni di euro di avanzo di amministrazione accertati.

Se le nostre supposizioni fossero confermate, il danno per la nostra città sarebbe enorme e di una gravità inaudita.

Ma noi non vogliamo credere a tutto questo, perciò, attendiamo da Lei, in questa assise, tutti i necessari chiarimenti del caso, perché, Sindaco, non vorremmo che il suo slogan elettorale da “Alba prima di tutto con Carlo Bo” si trasformasse in “Alba prima di tutto per Carlo Bo”.

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