VERDUNO 163 ricoverati nei reparti Covid ordinari: è il dato di questa sera, venerdì 6 novembre, relativo all’ospedale Ferrero.
Saliti anche i ricoveri in terapia intensiva, che risultano essere 11. Dal primo reparto da 55 posti al quinto piano, il nuovo nosocomio si è trasformato nelle ultime due settimane in un avamposto nella lotta al Covid-19.
Ogni giorno si attivano nuovi posti letto, non solo al quinto ma anche all’ottavo piano, per accogliere tutti i nuovi pazienti positivi che ogni giorno necessitano di ricovero.
«Siamo allo stremo: il limite lo abbiamo ormai ampiamente superato: in primavera, al San Lazzaro di Alba, avevamo ricoverato un massimo di cento pazienti: ora, con lo stesso personale, ci stiamo avvicinando ai duecento», commenta, esausto, il direttore dell’Asl Cn2 Massimo Veglio. Ogni giorno sono almeno dieci i nuovi posti da attivare, per ricoveri che in media durano venti giorni.
«Non ci spaventano i posti letto, perché per fortuna gli spazi a Verduno non mancano, ma la carenza di personale, ancora più drammatica perché giorno dopo giorno aumenta il numero dei sanitari che si ammalano».
Per la stessa carenza di personale, nonostante i continui bandi e ricerche di personale, non si riescono ad attivare i reparti di bassa intensità al San Lazzaro e al Santo Spirito, dove un centinaio di posti letto sarebbero già pronti a partire. Veglio lancia un appello: «Con queste cifre, a un certo punto sarà difficile garantire il servizio anche per le urgenze non Covid: chiedo a tutti di rispettare le norme e di cercare di frenare il contagio capillare registrato sul nostro territorio, perché ad oggi non riusciamo a vedere la luce al fondo del tunnel».
Francesca Pinaffo