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Bellezza e fede alla Trinità di Bra

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PERCORSO Da sempre l’arte non è solo servita ad abbellire le chiese, ma è stato strumento di evangelizzazione. Una Bibbia per i poveri, per i semplici, di regola le persone che non avevano un grado sufficiente d’istruzione.

L’invenzione di questi libri di immagini è attribuito a sant’Oscar, vescovo di Brema. L’espressione Biblia pauperum viene usata per descrivere l’apparato iconografico di una chiesa, soprattutto quando i dipinti, gli affreschi, le tele o le icone in essa presenti sono numerosi e organizzati in una serie tematica, in modo da illustrare un insegnamento da diversi episodi della storia di Gesù, di Maria, o di un santo, o di qualche episodio tratto dalla Bibbia: così chiunque, anche i più poveri e ignoranti, potevano avere una qualche conoscenza della storia della salvezza.

La confraternita della Trinità, conosciuta come dei Battuti bianchi ha origini che risalgono al XIII secolo, con una storia complessa che si precisò solo nel Quattrocento. L’edificio attuale fu eretto nel 1618. È a pianta rettangolare e una sola navata, con il portale sormontato da una nicchia che contiene una statua della Madonna con il Bambino. Alle pareti si trovano grandi affreschi a opera del cheraschese Sebastiano Taricco. Alla Trinità è stata fatta una scoperta che deriva dallo studio delle didascalie dei dipinti. Alla decorazione operarono diversi artisti. Le opere di Charles Dauphin, Bartolomeo Caravoglia e Giovanni Claret sono scomparse. Rimangono quelle del già citato Taricco, di Michele Antonio Milocco e di Pietro Paolo Operti; le sculture e le architetture furono di strutture dei fratelli Beltramelli, Bernardino Quadri, Stefano Maria Clemente, Carlo Giuseppe Plura, Giovenale Boetto.
La scoperta è dovuta ad alcuni confratelli dei Battuti bianchi che hanno raccolto le iscrizioni con varie citazioni sparse nell’intera navata, che studiate, hanno fatto ritrovare il messaggio espresso nella serie di affreschi. La sequenza dei dipinti e delle relative iscrizioni propone una riflessione dedicata all’esperienza della vita di fede come pratica della comunione tra fratelli. Già sull’architrave del portale d’ingresso è scritto: «Perenne pietatis et concordiae monumentum», per sottolineare che la chiesa è stata edificata a «duratura memoria della devozione e dell’unione».

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La volta della chiesa della Trinità (Battuti bianchi)

L’insieme venne realizzato come proposta di vita cristiana guidata dal magistero dell’apostolo Giovanni evangelista e Agostino d’Ippona: per la confraternita fu come una regola in immagini. In alto sono presenti le due sculture antiche dei tutori della confraternita: papa Callisto III e san Sebastiano martire, patrono di Bra.

Bellezza e fede alla Trinità di BraIl prospetto d’ingresso della chiesa venne pensato per indicare l’unicità sovrana del Dio trinitario, con i suoi due annunciatori Giovanni e Agostino.
Il percorso di riflessione inizia dal lato destro: le immagini e i messaggi trovano infatti la guida dell’apostolo Pietro, il primo dei discepoli. Nel passo successivo si ritorna al portale per compiere l’itinerario dal lato sinistro, con il messaggio affidato all’apostolo Paolo mentre predica ad Atene. I tre grandi affreschi che ornano la volta sono dedicati alla relazione della Trinità con la missione terrena del Verbo; al centro della navata, in un ottagono, vi è raffigurato il Cristo Verbo del Padre; vicino al presbiterio è raffigurata l’opera della Trinità sulla terra. Nel coro, parte attigua all’altare maggiore riservata ai confratelli, la volta contiene un grande ovale: l’affresco raffigura l’origine della vittoria della Trinità sul male; alla base della volta, nel luogo di preghiera comune, è l’invito ai confratelli a vivere e lodare insieme il Signore per celebrare questa vittoria (Salmo 150,4).

All’uscita della chiesa, ognuno, soprattutto i confratelli, ha un promemoria dall’affresco che copre la parte superiore della controfacciata. È un invito a esaminare sé stesso nel tornare alle responsabilità quotidiane, per sfuggire la tentazione della simonia.

Lo studio sarà pubblicato negli atti del convegno di studi storici dedicato ai 900 anni di Bra, tenutosi il 3 ottobre a palazzo Mathis. I Battuti bianchi organizzeranno, appena possibile, un incontro nella chiesa per presentare gli esiti dell’intera ricerca.

Lino Ferrero

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