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Covid-19: 27 dicembre è il giorno del vaccino anche in Piemonte

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CAMPAGNA Il 2021 si aprirà all’insegna della speranza nella lotta al Covid-19,  con l’avvio della campagna vaccinale. Per il Piemonte, la partenza dovrebbe essere tra il 2 e il 3 gennaio, quando arriveranno le 170mila dosi per portare a termine la prima fase delle vaccinazioni. Come da programma, i destinatari saranno i dipendenti delle aziende sanitarie e le residenze per anziani, sia ospiti che personale. Ma in realtà le prime dosi arriveranno ancora prima, il 27 dicembre, per il Vaccine day, quando simbolicamente verrà avviata la campagna vaccinale in tutta Europa.

Le prime 700 dosi ai sei principali ospedali

Come spiega l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, che venerdì scorso ha partecipato all’ospedale Michele e Pietro Ferrero alla consegna dei doni natalizi della fondazione Nuovo ospedale ai 2.500 dipendenti dell’Asl Cn2, «anche il Piemonte parteciperà al Vaccine day, con l’arrivo delle prime 700 dosi del vaccino prodotto da Pfizer, che verranno diviste tra i sei principali ospedali della regione,  a cui si aggiungerà una Rsa per provincia». Ma la vera campagna partirà ai primi di gennaio: «Secondo i piani del commissario Arcuri, attendiamo le 170mila dosi della prima fase tra il 2 e il 3 gennaio, quando verranno consegnate direttamente dall’azienda ai 28 ospedali piemontesi scelti come punto di stoccaggio». Tra questi, il Ferrero, che peraltro ha già all’interno della struttura due refrigeratori che permettono di raggiungere fino ai  meno 80 gradi necessari per conservare il vaccino in questione. Così a Verduno si procederà alle vaccinazioni dei sanitari, anche del personale delle strutture convenzionate del territorio, come la Clinica di Bra per esempio. E sempre dal Ferrero partiranno anche i mezzi che porteranno le dosi a tutte le rsa di Alba, Bra, Langhe e Roero, secondo un piano specifico a cui l’Asl Cn2 sta lavorando da settimane.

In arrivo anche le dosi Astra Zeneca

Prosegue Icardi: «Il vaccino per i sanitari non è obbligatorio e per questo abbiamo richiesto alle aziende sanitarie un monitoraggio per valutare quanti dipendenti all’incirca vorranno vaccinarsi. Per il momento, i primi risultati ci sembrano buoni: per l’Asl Cn2, parliamo di un’adesione che supera il 70 per cento, anche se non sappiano ancora la media regionale». Per quanto riguarda le fasi successive alla prima, quando i vaccini potranno arrivare anche alle altre fasce della popolazione, le tempistiche dipenderanno dall’arrivo dei vaccini: non solo Pfizer, ma anche Astra Zeneca per esempio, «il cui vaccino esige una temperatura di meno 8 gradi per essere conservato, come un normale vaccino antinfluenzale, andando così a semplificare tutta la catena», precisa Icardi.

Francesca Pinaffo

 

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