Due nuovi gruppi di lavoro in Commissione Sanità

Uno per la residenzialità e la domiciliarità, l’altro per contribuire alla cornice generale del nuovo Piano sociosanitario

Due nuovi gruppi di lavoro in Commissione Sanità

SANITÀ La Commissione Sanità, presieduta da Alessando Stecco, ha approvato all’unanimità la costituzione di due gruppi di lavoro: uno si occuperà di residenzialità e domiciliarità; l’altro contribuirà alla stesura della cornice generale del nuovo Piano sociosanitario. La decisione è stata presa al termine della riunione mattutina, in cui si sono svolte le prime determinazioni sul Ddl 128«Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche», illustrato dall’assessore al Welfare Chiara Caucino e sul Ddl 127 “Sviluppo delle forme associative della Medicina generale”, illustrato dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Il primo provvedimento «stanzia complessivamente 41 milioni di euro per assicurare continuità a strutture fortemente colpite durante la pandemia: una realtà che coinvolge oltre 1.800 strutture residenziali, più di 40 mila lavoratori e 52 mila ospiti».

«30 milioni di euro – ha spiegato Caucino – saranno destinati alle strutture convenzionate per spese sostenute tra il 21 febbraio 2020 e il 20 giugno 2021 per sanificare gli ambienti, acquistare Dpi, pagare personale in più, smaltire rifiuti speciali, mettere in sicurezza ospiti e operatori. 10 milioni verranno invece destinati alle strutture autorizzate e non convenzionate e 1 milione servirà a esentare dal pagamento dell’Irap le 26 Aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp)».

«Un’ulteriore agevolazione – ha concluso l’assessore – riguarda il Fondo di garanzia a vantaggio di tutte le strutture, che potranno accedere ad agevolazioni per la concessione di garanzia su finanziamenti bancari».

Nel dibattito sono intervenuti Domenico Rossi, Daniele Valle, Domenico Ravetti, Monica Canalis (Pd) e Marco Grimaldi (Luv).

Relatore di maggioranza del provvedimento in Aula sarà Sara Zambaia (Lega), mentre la minoranza ha affermato che il proprio relatore verrà individuato con l’inizio del dibattito generale.

Sono previste consultazioni on line sul Ddl fino a giovedì 7 gennaio e una consultazione finale in videoconferenza lunedì 11 gennaio.

Il Ddl per lo sviluppo delle forme associative della Medicina generale, ha spiegato Icardi, «rappresenta il primo tassello di una necessaria riforma della medicina territoriale dopo decenni di tagli e l’affermarsi di una visione ospedalocentrica».

«Il provvedimento – ha sottolineato – stanzia 10 milioni di euro annui per favorire lo sviluppo delle forme associative della medicina generale e portare al 100% la percentuale dei medici che lavorano in gruppo e in rete».

«Dei 2.962 medici di medicina generale che operano in Piemonte – ha spiegato – 986 lavorano in rete, 928 in strutture di medicina di gruppo, 721 singolarmente e 327 in associazione semplice».

«Si va – ha concluso – verso un rafforzamento del lavoro di gruppo che coinvolga anche ambulatori e farmacie per potenziare e coprire maggiormente il territorio con una presa in carico del paziente in modo proattivo anche grazie a strumenti quali il fascicolo sanitario elettronico, la diffusione dei servizi di telemedicina e il portale ‘salutepiemonte.it’».

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Rossi, Ravetti (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Valter Marin (Lega).

Relatore di maggioranza del provvedimento sarà Stecco (Lega), mentre quello di minoranza verrà espresso nel corso del dibattito generale.

Sono previste consultazioni on line sul Ddl fino a lunedì 11 gennaio e una consultazione finale in videoconferenza nei giorni successivi.

Nella seduta pomeridiana Daniele Valle, presidente del gruppo di lavoro che si occupa dell’indagine conoscitiva sulla gestione dell’emergenza Covid-19 sul territorio regionale, ha svolto la relazione intermedia dell’indagine, che verrà presentata domani in Aula.

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