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Fallimento Rotoalba: chiesta l’assoluzione di Guido Veneziani

Guido Veneziani arrestato per bancarotta

ALBA È stata chiesta l’assoluzione per l’editore milanese Guido Veneziani da parte dei legali che lo difendono nel procedimento penale, prossimo alla conclusione al Tribunale di Asti, sul fallimento di Rotoalba con un crac da oltre 14 milioni di euro, che era costato il lavoro a 133 dipendenti. Il processo, iniziato nel 2018, oltre ad avere mandato alla sbarra Veneziani, ultimo proprietario della nota stamperia albese, vede imputate con lui altre quattro persone, tra dirigenti e manager: Gianmaria Basile, Marco Pezzoni, Francesco Pecere e Rino Garbetta. I cinque imputati devono rispondere, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, distrattiva e aggravata dall’entità del dissesto. Nel corso dell’ultima udienza, si è tenuta la discussione degli avvocati Roberta Minotti e Luigi Taccogna, difensori di Veneziani.

«Abbiamo rassegnato le conclusioni, chiedendo l’assoluzione di Veneziani e facendo leva su una serie di errori commessi dalla Guardia di finanza durante l’attività di accertamento e dimostrati attraverso le consulenze. Riteniamo che il fatto non sussista, cioè la bancarotta, né sussistano le operazioni dolose contestate dal Pm, che per noi erano operazioni lecite, come dimostrato con l’apporto di consulenti tecnici», ha dichiarato l’avvocato Minotti. Precedentemente, il Pm Laura Dedotato, che aveva coordinato le indagini della Guardia di finanza, aveva avanzato, nel corso della propria requisitoria, la richiesta di pene per tutti i capi di imputazione, con il massimo delle aggravanti e sanzioni accessorie. Nello specifico, la pubblica accusa ha chiesto una condanna per Guido Veneziani di 7 anni e 10 mesi, per Gianmaria Basile 5 anni e 7 mesi, per Marco Pezzoni 4 anni e 6 mesi, per Francesco Pecere e Rino Garbetta 2 anni con pena sospesa. La prossima udienza si terrà il 15 gennaio, per le repliche e la probabile sentenza.

Manuela Zoccola

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