Icardi: «Chiediamo al Governo che autorizzi i test rapidi in farmacia»

Trapianti, l’assessore regionale alla sanita’ del Piemonte, Luigi Icardi: «La rete sanitaria regionale sta dando prova di straordinaria efficienza»
L'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

TORINO «Chiedo alla Conferenza delle Regioni di farsi carico presso i ministeri competenti della richiesta, condivisa dalle Regioni, di abilitare prontamente, con idoneo provvedimento normativo, il personale farmacista laureato all’effettuazione dei tamponi antigenici rapidi». È la richiesta espressa oggi, mercoledì 2 dicembre, dal coordinatore nazionale della Commissione Salute e assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, al termine della Commissione Salute, svoltasi alla vigilia della Conferenza delle Regioni in programma per domani, giovedì 3 dicembre.

«La rete capillare delle farmacie convenzionate, che solo in Piemonte conta 1.600 unità operative», osserva Icardi, «sarebbe certamente di grande aiuto nel tempestivo tracciamento dei contagi, soprattutto adesso che sono disponibili i test antigenici rapidi. L’effettuazione dei tamponi in locali aventi i requisiti idonei e da parte di farmacisti laureati e appositamente formati, consentirebbe di mantenere il livello di sensibilità del test antigenico più alto rispetto ai tamponi auto-realizzati dagli assistiti. In più, verrebbe assicurata la puntuale registrazione dell’esito, estendendo la capacità di screening da parte delle Regioni».

Tra i primi a manifestare ampia soddisfazione per l’iniziativa è il presidente di Federfarma Piemonte, Massimo Mana: «Si è recepita una delle richieste della nostra categoria per venire incontro alla necessità della popolazione di ottenere il tampone in tempi ragionevoli, garantendo la tracciabilità del dato. Ora l’auspicio è che il Governo approvi l’istanza avanzata dalle Regioni già dal prossimo Dpcm, in modo che ci sia il tempo per organizzarsi in vista delle festività natalizie, quando l’effettuazione del tampone rapido potrà prevenire occasioni di contagio, soprattutto nell’ambito degli incontri in famiglia».

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