Il quinto Rodello arte

Il quinto Rodello arte 1
Particolare della vetrata creata da Dedalo Montali per la cappella della Residenza.

CHIAMATA “Il sacro e la fragilità” è il tema della quinta edizione di Rodello arte, la chiamata del museo diocesano di Alba, di Colline e culture, del Comune che ha come obiettivo la produzione di opere da parte di artisti contemporanei, che sono prima invitati a Rodello per un seminario di approfondimento e poi all’allestimento di una mostra collettiva.

Dal 2017 hanno preso parte all’iniziativa quaranta artisti – pittori e scultori, ma anche grafici e fotografi – provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa. Nelle prime edizioni le opere sono state dedicate al rapporto tra il sacro e la terra nel primo biennio; tra il sacro e il viaggio nel secondo. Come accennato il filo conduttore del biennio, il terzo, che sta per essere inaugurato, è il rapporto tra il sacro e la fragilità, ispirato al momento storico. Il progetto è promosso grazie al contributo della fondazione Santi Lorenzo e Teobaldo e dal Comune.

Il quinto Rodello arte
Artisti nella biblioteca di Rodello

Rodello è storicamente il luogo più giusto: già nel 1964 il canonico Mario Battaglino, parroco del paese, promosse un seminario sperimentale cui aderirono giovani artisti in cerca di spazi adatti a far pittura. Tra questi Piero Ruggeri, Giorgio Ramella, Bruno Sandri, Beppe Morino sotto la guida di Enrico Paulucci. Il mandato era l’impegno sul tema dell’arte religiosa con tecniche e stile contemporanei, cogliendo gli stimoli offerti dal concilio Vaticano II e dall’invito di Paolo VI agli artisti perché allacciassero una rinnovata alleanza – come nel Medioevo e nell’Età moderna – con la comunità cristiana, in cui esprimersi con creatività e libertà. Le opere dei giovani artisti rimasero nella chiesa dell’Immacolata e sono il nucleo del museo di arte religiosa di Rodello. Nel 1969 don Mario incontrò Dedalo Montali, incaricato dell’apparato artistico della casa di cura La residenza.

Secondo papa Francesco «i musei devono accogliere nuove forme d’arte. Devono spalancare le porte alle persone di tutto il mondo. Essere uno strumento di pace. Essere vivi»: Rodello arte ha fatto proprie queste parole. La fragilità può essere spinta di rinnovamento e creatività. Rodello arte si articola in tre fasi: la prima è dedicata agli incontri, in presenza e via Web, tra i partecipanti e i formatori, esperti chiamati dal Mudi. Alla fine del primo collegamento sarà chiesto a ciascuno dei 15 artisti selezionati di elaborare un’idea da presentare nel corso del seminario residenziale a Rodello, sabato 10 e domenica 11 aprile, con testimonianze, esperienze e laboratori e la visita al museo Montali.

Nella terza fase i candidati saranno invitati a produrre ciascuno un’opera, che insieme alle altre sarà esposta, Covid-19 permettendo, dal 5 giugno a fine ottobre nel museo d’arte sacra. È prevista anche la redazione di un catalogo della mostra. Per informazioni si può scrivere all’e-mail rodelloarte@gmail.com.

p.r.

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