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Meno polveri sottili dove c’è più traffico

Sei varchi fotografano tutto il traffico di Alba

AMBIENTE  L’installazione dei sei nuovi varchi agli ingressi cittadini permette di rispondere a numerose domande: in primis a quanti veicoli entrino ogni giorno ad Alba (si veda l’articolo a pag. 4, ndr), ma permettono, inoltre, di monitorare costantemente i livelli di inquinamento di Pm10 e Pm2,5 nell’aria.

«I primi dati emersi ci hanno stupito», spiega l’assessore all’ambiente Marco Marcarino che argomenta: «Dai dati emerge come la zona con maggiore concentrazione di particolato nell’aria sia viale Cherasca, quindi la zona precollinare a metà della salita per Altavilla. Un dato che andrà verificato e che è difficilmente spiegabile parlando di una zona non trafficata o densamente abitata della nostra città.

’ipotesi che posso fare è che la centralina si trovi vicino a una fonte di calore a biomasse, legno o pellet. Nei prossimi giorni verificherò personalmente, in ogni caso mi preme sottolineare l’importanza di poter disporre di questi dati puntuali per studiare strategie di intervento mirate a seconda della zona o del quartiere per ridurre l’inquinamento». I dati più allarmanti, come anticipato, si registrano in viale Cherasca e in corso Cortemilia, molto inferiori i dati dei trafficatissimi corsi Canale (ponte Albertino) e Nebbiolo (tangenziale di Alba), segnale questo di una tendenza che ormai si conferma da anni a una incidenza sempre inferiore dell’inquinamento da traffico veicolare rispetto all’inquinamento domestico, causato in prevalenza da stufe a legna e pellet.

In viale Cherasca, venerdì 29 gennaio alle 5, il dato delle Pm10 era di 56 microgrammi per metro cubo, superiore al limite di legge di 50, alle 12 era salito a 67. Molto alto anche il dato delle Pm2,5 pari a 40 microgrammi per metro cubo alle 5 e 48 alle 12. Il particolato è risultato sopra i livelli di guardia anche lunedì primo febbraio.

I dati più eclatanti si sono registrati martedì 2 febbraio, quando anche in corso Cortemilia e corso Canale si sono registrati degli sforamenti. In viale Cherasca il dato delle 19 vede 70 µmicrogrammi di Pm2,5, oltre due volte il limite di legge e 83 microgrammi di Pm10, il dato più alto di tutto il monitoraggio.
In attesa di una spiegazione per questi dati in una zona collinare della città, chiaro è invece il dato rilevato ai varchi della tangenziale, quelli che complessivamente registrano il maggior numero di passaggi di veicoli con un’importante incidenza di traffico pesante. Paradossalmente i dati della tangenziale sono i più bassi mediamente tra i sei varchi cittadini, conferma questa di come il grosso dell’inquinamento dell’aria non sia causato da veicoli. L’assessore all’ambiente Marco Marcarino sottolinea un ulteriore aspetto: «In base al monitoraggio è chiaro come il dato che viene preso a riferimento per il monitoraggio del semaforo regionale e cioè quello ricavato dalla media delle Pm10 nella centralina di Madonna dei fiori a Bra, non sia molto affidabile. Il dato medio di Bra è risultato superiore in cinque giorni su sei di monitoraggio, solo il 2 febbraio le centraline albesi hanno avuto una media di particolato superiore a Bra. Speriamo che venga accolta la nostra richiesta che il monitoraggio puntuale sia realizzato direttamente sulla città di Alba per quanto ci riguarda».

Con i dati delle sei centraline il Comune di Alba potrà ora effettuare un controllo costante sul livello di polveri sottili presenti nell’aria.

Marcello Pasquero

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