1951-2021: settant’anni della Madonna pellegrina nel Roero e nell’Albese

1951-2021: settant'anni della Madonna pellegrina nel Roero e nell'Albese

BRA Negli anni della guerra il culto religioso si rafforza e Papa Pio XII promuove e incoraggia in modo particolare quello mariano. Per scoprire l’origine della Peregrinatio Mariae, cioè del pellegrinaggio della Madonna, bisogna andare in Francia dove si usava celebrare, ogni quattro anni, un Congresso mariano nazionale. Prima dell’ultimo congresso antecedente la seconda guerra mondiale, che si tenne nel 1938 a Boulogne-sur-Mer, vennero predisposte quattro statue sul modello della Madonna che lì veniva venerata. Le statue giunsero al Congresso per quattro vie differenti, attraversando il Nord della Francia, dopo essere state benedette sulla soglia del Santuario di Notre Dame Des Ardens, da cui il nome di Via Ardente dato al pellegrinaggio. Terminato il Congresso, una delle statue ricominciò il suo viaggio per unire simbolicamente la grande assise di Boulogne con quella che si sarebbe dovuta tenere nel 1942 a Le Puy en Velay, nel centro della Francia.  Allo scoppio della guerra il pellegrinaggio venne sospeso e durante l’occupazione nazista la statua fu portata a Lourdes. Sull’esempio della Francia, grandi movimenti mariani sorsero nell’America del Sud, in Canada, negli Stati Uniti, in Belgio, in Olanda e in Spagna. Il successo della manifestazione francese spinse anche le Diocesi italiane a imitarla.

Dal 1947 al 1949 in Italia la Peregrinatio Mariae fu un evento di massa religioso ed ecclesiale. Si diffuse in ben 95 Diocesi, coinvolgendo un totale di oltre 22 milioni e mezzo di abitanti. Dal settembre 1948 L’Osservatore Romano iniziò a dedicare una rubrica ai viaggi della Madonna Pellegrina. Si trattava della statua della Vergine che passava di paese in paese, in pianura, sui sentieri in montagna, nelle borgate e nelle città; i fedeli di una parrocchia accompagnavano la statua in processione per affidarla a quelli della parrocchia confinante. Anche la nostra zona conobbe la devozione alla Madonna pellegrina. A Bra la statua della Vergine fece tappa nel 1949 e suscitò grande devozione, tanto che alla processione di settembre, la Madonna pellegrina sostituì per la prima e unica volta la statua della Madonna dei fiori. Ma c’è un fatto che pochi conoscono: il pellegrinaggio della Madonna dei fiori nei paesi del Roero e fino ad Alba.

«Nelle parrocchie confinanti con Bra, a cominciare da Pocapaglia, dal luglio 1948, passò invece la Madonna dei fiori dell’omonimo santuario di Bra, situato nella diocesi di Torino: la devozione dei santuari scavalcò i confini diocesani», così scriveva Giuseppe Tuninetti, nel suo libro Madonna pellegrina 1946-51 (1). A Vezza d’Alba, la Madonna dei fiori sostò dal 6 all’8 agosto. Scriveva un corrispondente di Gazzetta d’Alba dell’epoca: «Ho visto Vezza come non fu mai e forse non sarà mai più, se la Madonna non ritorna dal cielo a vestirla di luci e fiori. Ho visto Vezza tutta accesa di fiamme che non la bruciavano, e tutta brillante di gemme dai dintorni alla collina fino alla sommità della torre. Tutte le case, le chiese e le piazze splendevano di archi, di preghiere ed era felice. Era arrivata la mamma celeste, la Madonna dei fiori». (2) La Vergine dei fiori doveva raggiungere Alba, attraversando i paesi dell’oltre Tanaro, dove avrebbe sostato dall’otto al 14 settembre, ma quasi all’arrivo della Madonna e precisamente il 4 settembre 1948 si abbatté un nubifragio sull’Astigiano e sull’Albese con enormi danni e vittime, che costrinse la sospensione della peregrinatio per molti mesi. L’anno successivo, il 19 marzo 1949, entra come Vescovo di Alba monsignor Carlo Stoppa, che approvò la ripresa del pellegrinaggio mariano, ma la statua mariana portata in processione non fu più la Madonna dei fiori, bensì una arrivata da Milano, opera di un artista della Valle Gardena.

A Bra la Madonna pellegrinaggio trovò grande concorso di popolo, tra i momenti più significativi del pellegrinaggio quello nella frazione Boschetto, dove la statua venne portata nella cascina Tetti Matuda nel settembre 1949 e issata su un carro guidato dal trattore di Antonio Gariglio, passando tra due ali di folla in preghiera. C’era un giovane frate braidese, padre Alessandro Rossi che, insieme al parroco don Gaspare Avataneo, che diventerà uno dei predicatori più ricercati. In strada Bria, la famiglia Gastaldi a ricordo dell’arrivo della Madonna pellegrina, il 9 ottobre 1954, costruirà un’edicola sacra dove, nel mese mariano, le famiglie si ritrovavano nel mese di maggio per la recita del Rosario. Questa edicola è stata restaurata proprio in questi giorni dai nipoti e pronipoti della famiglia Gastaldi. Per la cronaca, l’ultimo pellegrinaggio a Bra fu nel 2016, quando la Madonna di Loreto fece tappa nella chiesa dei Battuti neri.

Lino Ferrero

(1) Giuseppe Tuninetti, Madonna pellegrina 1946-51. Frammenti di cronaca e di storia (Effatà editrice).
(2) Vezza d’Alba. Il trionfo della Madonna a Vezza (Gazzetta d’Alba, 31 agosto 1948), La Madonna sta per arrivare nella nostra città, (Gazzetta d’Alba, 24 agosto 1948)
e Nubifragio di sabato 4 settembre (Gazzetta d’Alba, 7 e 14 settembre 1948).

 

 

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