Abitare il piemontese, ecco la parola della settimana: ciadlé!

Con Paolo Tibaldi impariamo il significato del termine piemontese "Rabadan"

Ciadlé: sistemare, macellare, rigovernare, assettare, mettere in ordine.

Entro l’inizio della primavera, nelle cascine del Piemonte si svolgeva un rito dal forte valore simbolico e culturale: ciadlé ëȓ crin, l’uccisione del maiale. Colui che svolgeva questa attività era chiamato molto pragmaticamente màssacrin. Una festa capace di riunire la comunità, che si ritrovava poco dopo a consumare la salsiccia fresca; si lavavano poi le budella dell’animale per farne salami e metterli a stagionare. La conservazione della carne era una notevole criticità nel passato; le uniche modalità erano la salagione, la speziatura, l’affumicatura e la stagionatura del prodotto.

Il verbo ciadlé è anzitutto associato a questo rito sociale tipico delle aree rurali pedemontane e ha un significato che spazia moltissimo nelle sue accezioni. Quando è riferito alle bestie da allevamento può significare sistemare, mettere in ordine, pulire, ma soprattutto macellare come abbiamo visto. Anche quello in effetti è un modo per sistemare l’animale, ahi lui! Quando invece è associato ai bambini, ciadlé ëȓ masnà, significa fortunatamente tutt’altro: governarli, nutrirli, prendersi cura di loro. La parola di oggi ha anche un suo contrario che indica un individuo malmesso, scomposto, sciatto, poco sistemato appunto: malciadlà.

Sono due i possibili ceppi latini da cui potrebbe partire l’odissea della parola. La prima è capitellare, derivato a sua volta dal capitellum (piccolo capo), la parte superiore della colonna, diminutivo di caput (capo). L’alternativa può essere rappresentata dalla parola clades (danno). Così, anche nel francese più antico, chadeler è un verbo che indica comandare, condurre, dirigere, come anche chadel nel provenzale moderno.
Ciadlé ha subìto tra i suoi significati l’alterazione semantica scherzosa scompiglio, baccano, schiamazzo. È bastato invertire due lettere (ciadel – ciadlé), per invertirne anche il significato. Per antifrasi pianté ciadèl significa quindi provocare un disastro, un rumore assordante, chiasso e scompiglio: fare insomma molta cagnara.

Paolo Tibaldi

 

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