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Per il Piemonte la zona rossa è molto probabile. Superata la soglia di 250 nuovi casi ogni 100mila abitanti

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TORINO «È molto probabile che da lunedì 15 marzo il Piemonte entri in zona rossa». Ad affermarlo, in un’intervista a Radio Veronica one, è l’assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi. «Il rischio zona rossa – dice – è piuttosto concreto».

I numeri che verranno esaminati nei prossimi gironi dall’Istituto superiore di sanità per redigere il nuovo bollettino del monitoraggio settimanale riguardando i giorni dal 1° al 7 di marzo, periodo in cui in Piemonte si sono registrati 12.087 nuovi casi che rappresentano una crescita settimanale di 280 casi su 100mila abitanti di aumento. La soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti che fa scattare la zona rossa è stata superata.

«Questa contagiosità molto elevata della variante inglese sta facendo aumentare in modo molto significativo i contagi» sottolinea Icardi anticipando che «domani sera avremo tutti i dati e mercoledì mattina potremo già dare una proiezione».

«Siamo a circa 2 mila ricoverati e 200 in terapia intensiva – ha ricordato l’assessore Icardi – e proprio le misure più restrittive servono a ridurre i contagi e a evitare di arrivare di nuovo agli oltre 5mila ricoveri che abbiamo avuto in passato. L’unica cosa da fare è stringere e adottare misure più rigorose per evitare i contagi».

Sul tema vaccini «a oggi -ha spiegato Icardi – abbiamo 136 hot spot già aperti in tutta la regione, ne apriremo sicuramente un altro a Torino e faremo anche degli hot spot mobili nei vari comuni, nelle valli, proprio per dare maggiore possibilità e capillarità alla vaccinazione. Al momento – ha aggiunto – siamo la terza regione come numero di vaccinazioni in Italia». Il problema vero della campagna vaccinale resta «l’approvvigionamento di dosi. Se ce ne danno di più – ha concluso Icardi – ne facciamo di più, utilizzando anche quella grande forza che abbiamo a disposizione che sono i medici di medicina generale».

«A me dispiace per i ragazzi, ma è un automatismo quello che è scattato per la chiusura delle scuole». Così, ai microfoni di Radio Veronica one, l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in merito alla chiusura delle scuole, scattata in molti comuni per tutti gli ordini e grado, e alla protesta dei ragazzi che oggi sono tornati a fare lezione in piazza per protesta. «Il presidente le ha chiuse – ribadisce – sulla base dei numeri che fanno scattare automaticamente lo stop. Non è stata una scelta della Regione, ma un meccanismo che si è attuato. Sono state fatte delle valutazioni e in alcune zone è stato abbondantemente superato il limite dei 250 contagi per 100 mila abitanti».

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