VALLE BORMIDA L’onorevole Roberto Giachetti (Italia viva) ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione al Ministero della Giustizia per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda della nuova casa circondariale di Savona e alla scelta dell’area, chiedendo di riprendere in esame la possibilità di realizzarlo a Savona o sulla fascia costiera. Il Ministero, nello scorso dicembre, in risposta a un’interrogazione dell’onorevole Sara Foscolo aveva segnalato come idonea e adeguata quella delle ex-officine Rialzo alle spalle del Tribunale di Savona. Il tavolo tecnico però ha ritenuto di escluderle e di valutare la sola possibilità che possa essere realizzato in Valbormida e ai primi di febbraio si sono svolti sopralluoghi a Cairo Montenotte e Cengio. In un comunicato gli esponenti del consiglio generale del Partito radicale Deborah Cianfanelli, Stefano Petrella e Angelo Chiavarini commentano: «Tra i siti, molto azzardatamente è inclusa l’area 2 dell’ex-Acna, la cui tormentata bonifica ha lasciato ancora al proprio posto milioni di metri cubi di rifiuti tossici pericolosi e di cui nessuno fino a oggi aveva proposto un utilizzo non industriale. Ci chiediamo se la Valbormida sia davvero la zona più adatta per realizzare una struttura di questo tipo, per la maggior difficoltà a portarvi attività lavorativa, perché rischia di essere più difficile il coinvolgimento di associazioni e volontariato, per la lontananza evidente dai servizi e dalla città. Esprimiamo soddisfazione per l’intervento di Giachetti, augurandoci che il Ministero voglia fornire alla politica savonese e ligure l’opportunità di un supplemento di discussione e riflessione che consenta di arrivare a soluzioni più ragionevoli e condivise».