Ultime notizie

I due modi di testimoniare l’impossibile di Dio

PENSIERO PER DOMENICA – TERZA DI PASQUA – 18 APRILE

«Se potessi cambiare vita!»: a tutti, in un momento di sconforto sono sfuggite queste parole. Sono un moto di pessimismo, perché mentre le pronunciamo sappiamo che si tratta di un sogno irrealizzabile. Le letture della 3a domenica di Pasqua lanciano invece il messaggio paradossale che cambiare vita è possibile. Le parole di Pietro, «pentitevi e cambiate vita» (At 3,19), ci dicono che con la risurrezione di Gesù l’impossibile è diventato possibile.

I due modi di testimoniare l’impossibile di Dio

Un radicale cambiamento di vita è la cancellazione dei peccati. È il messaggio che troviamo in tutte e tre le letture della Messa. Alle parole di Pietro fanno eco quelle di Giovanni (1Gv 2,1-5) e dello stesso Gesù risorto, in una delle apparizioni ai suoi discepoli (Lc 24,35-48). Cancellare il male fatto è una delle aspirazioni che tutti abbiamo, pur sapendo che è impossibile. Il perdono-cancellazione dei peccati è un dono gratuito di Dio, come lo è stata la risurrezione. Il perdono precede e rende possibile la nostra conversione, ossia un cambiamento radicale di stile di vita. Noi possiamo soltanto accogliere questo dono, farlo nostro con scelte di vita nuove e poi testimoniarlo.

Pietro ci mostra una forma concreta di testimonianza. Possiamo immaginare la scena: un gruppo di persone commenta animatamente un fatto incredibile: lo “storpio” che chiedeva l’elemosina all’ingresso del tempio è in piedi e cammina con le proprie gambe! Tocca a Pietro dare una spiegazione. Approfittando di questa curiosità, dà la sua versione del fatto e poi fa il suo annuncio di fede. Questo tipo di annuncio è alla portata di tutti: prende le mosse da un fatto concreto di cui tutti parlano, poi testimonia la fede nella risurrezione di Gesù (non espone la sua dottrina!). Annuncia che a tutti è data la possibilità di cambiare vita, accogliendo la salvezza donata da Cristo.

Solo la Scrittura fa entrare nel mistero della risurrezione. Leggiamo nel Vangelo che Gesù fece riferimento a quanto detto di lui «nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi. Aprì la loro mente per comprendere le Scritture». Anche se purtroppo queste parole di Gesù non sono state tramandate, il messaggio è chiaro e trova conferma nelle parole di Pietro: nessun ragionamento umano, ma solo la Scrittura ci può far entrare nel mistero della risurrezione. Possiamo dunque dire che ci sono due modi di essere testimoni della risurrezione: con i fatti, con un cambiamento radicale di stile di vita e con le parole, con lo studio-spiegazione della Scrittura fino a farla entrare nel concreto della vita.

Lidia e Battista Galvagno

Banner Gazzetta d'Alba