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Il punto sul Covid-19: tutto Piemonte si colora d’arancione

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TORINO Il Piemonte diventa tutto arancione, anche la provincia di Cuneo che fino a domenica avrebbe dovuto essere rossa. L’annuncio del presidente della Regione, Alberto Cirio, è arrivato nel pomeriggio alla luce della situazione epidemiologica «in netto miglioramento» segnalata dal governatore, che richiama comunque ancora una volta tutti a «vivere con grande cautela e attenzione questo ulteriore passo avanti, perché non si deve più tornare indietro».

L’incidenza dei casi di Covid-19 nella provincia di Cuneo, spiega la Regione, è scesa sotto i 250 – oggi era 230 – ogni 100mila abitanti, la soglia di allerta che alla luce del nuovo decreto aveva imposto nei giorni scorsi il mantenimento delle misure da zona rossa in quell’area. Da domani quindi anche nel Cuneese entreranno in vigore misure meno restrittive: negozi aperti e scuole in presenza, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori, come lo sono già nel resto del Piemonte.

Intanto la Regione si attrezza per vaccinare sempre di più, dosi permettendo. Oggi l’assessore alla sanità, Luigi Icardi, ha incontrato i rappresentanti di Fedefarma e Assofarm. Dall’appuntamento scaturirà un accordo in base al quale i farmacisti potranno somministrare anche i vaccini a Rna messaggero. «Abbiamo definito il percorso – spiega Icardi – che consentirà ai farmacisti di somministrare anche i vaccini come Pfizer e Moderna, non appena avranno fatto il corso di formazione. Ovviamente la condizione essenziale è che vi sia la certezza dell’arrivo delle dosi necessarie». E per «autorizzare la vaccinazione delle persone che pur manifestando condizioni di salute di estrema gravità non risultano formalmente appartenere a nessuna delle categorie con priorità previste dal Ministero», il Piemonte ha varato un apposito gruppo di lavoro. Su segnalazione dei medici di base, dovrà esprimersi sui casi di fragilità non espressamente compresi nell’elenco delle categorie con priorità vaccinale. «Si tratta purtroppo di casi di una certa frequenza – osserva Icardi – su cui i medici di medicina generale vengono a trovarsi in difficoltà». Il caso della donna di Cuneo che vive con due terzi di un solo polmone e non rientra tra i fragili, rileva il commissario dell’Area giuridica dell’Unità di crisi, Antonio Rinaudo «è emblematico della necessità di operare velocemente per risolvere situazioni palesemente critiche».

I vaccinati di oggi sono 26.963, e in 4.567 casi si è trattato di richiami. Dall’inizio della campagna sono state inoculate 1.167.583 dosi pari all’85,8% delle 1.360.920 finora disponibili. I nuovi positivi sono 1.200, il 4,5% dei 26.544 tamponi eseguiti. I decessi sono 38, ma prosegue il calo dei ricoverati: in terapia intensiva sono 292, ovvero 19 in meno di ieri, e negli altri reparti 3.193, cioè 119 in meno.

Ansa

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