ALBA L’amministrazione albese ha convocato venerdì 30 aprile un primo incontro di confronto tra tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nell’imminente apertura della Casa Lavoro all’interno del carcere albese G. Montalto.
Alla riunione erano presenti, oltre al sindaco Carlo Bo e all’assessore alle Politiche sociali Elisa Boschiazzo, Catia Taraschi, responsabile Ufficio detenuti e trattamento Prap Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, Domenico Arena, direttore Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna, Laura Bottero, direttore Ufficio Esecuzione Penale Esterna Cuneo, Bruno Mellano, Garante regionale dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Alessandro Prandi, Garante comunale dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Marco Bertoluzzo, direttore Consorzio socio-assistenziale Alba Langhe Roero, Giuseppina Piscioneri, direttore Casa di reclusione G. Montalto, con le educatrici del carcere Valentina Danzuso e Samantha Tedeschi e l’Ispettore capo della Polizia penitenziaria Alessandro Chiavazza. Per il terzo settore sono intervenuti Domenico Albesano, presidente Associazione Arcobaleno, Elena Saglietti e Daniela Chiesa, rispettivamente presidente e operatore area Servizi lavoro Consorzio Cooperative Sociali Cis, Pier Mario Guia e Claudia Ducange, direttore e project manager Casa di Carità, Arti e Mestieri.
Tutti gli attori – anche quelli che non hanno potuto presenziare tra cui l’Asl Cn2 e Cpia 2 Cn Alba Mondovì – hanno manifestato la volontà di collaborare alla riuscita del progetto. La riunione è stata organizzata dopo l’incontro avvenuto alcune settimane fa in Comune con Pierpaolo d’Andria, Provveditore di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Oltre ad annunciare l’avvio dei lavori di ristrutturazione del carcere albese per il prossimo autunno, il Provveditore ha confermato l’intenzione di istituire una Casa Lavoro, con l’inserimento di alcune persone ora ospitate nella Casa circondariale di Biella. L’avvio del progetto è stato ipotizzato già nel mese di giugno. La maggior parte dei 43 detenuti della Casa di reclusione albese saranno trasferiti in altre strutture, fatta eccezione per una decina di persone addette ai servizi del carcere e alla gestione dei progetti agricoli. La Casa Lavoro accoglierà internati che hanno già scontato la pena, ma che sono ritenuti ancora socialmente pericolosi e quindi vincolati, prima di riottenere la libertà, a un ulteriore percorso riabilitativo.
Il sindaco di Alba Carlo Bo e l’assessore alle Politiche sociali Elisa Boschiazzo: «Ringraziamo tutti per la disponibilità a collaborare fattivamente alla realizzazione della Casa Lavoro a cui è stata adibita la nostra struttura. Un progetto complesso e delicato, la cui buona riuscita è possibile solo attraverso il coinvolgimento e il lavoro di squadra tra realtà pubbliche e private, con l’obiettivo di mettere a punto percorsi di inclusione e reinserimento utili ed efficaci. Come Amministrazione abbiamo proposto di riunire il Tavolo periodicamente, sia per lavorare al meglio in rete sia per un monitoraggio costante del progetto».
«A partire da giugno – dichiara il Garante comunale Alessandro Prandi – la vocazione dell’istituto albese cambierà radicalmente; sarà totalmente dedicata a mettere le persone internate nella miglior condizione per dimostrare il venir meno della cosiddetta pericolosità sociale sancita dalla Magistratura di sorveglianza. Sull’adeguatezza dell’istituto di aderire a questa nuova mission si concentrerà in modo particolare l’attenzione del Garante. Quello di oggi è stato un primo importante momento di confronto che ha visto la partecipazione della maggior parte degli enti pubblici e del terzo settore interessati. Sono emersi spunti di riflessione e disponibilità che sarà determinante tenere in considerazione».