Il Museo tartufo di Alba aperto nel 2023: ecco come sarà

Il Museo tartufo di Alba aperto nel 2023: ecco come sarà

ALBA Il Comune di Alba svela il Mudet nel cortile della Maddalena, immaginando, con una suggestiva proiezione, il museo del tartufo bianco. La data segnata sul calendario è ottobre 2023 quando, in concomitanza con l’apertura della Fiera internazionale, si punta a inaugurarlo.

Ha spiegato l’assessore al turismo Emanuele Bolla: «Gli allestimenti occuperanno 500 metri quadrati di superficie. Le prime sale saranno dedicate alla narrazione del tartufo, alla storia, ai personaggi. Grande spazio sarà destinato, poi, alla questione ambientale e all’importanza di tutelare le tartufaie, straordinario metronomo della salute del pianeta». Ancora Bolla: «L’area più dinamica sarà dedicata alla cucina, in costante aggiornamento». Il Mudet sarà dedicato ai “signori del tartufo”, da Giacomo Morra a Roberto Ponzio, primi artefici della valorizzazione del tuber magnatum Pico nel mondo, ma anche ai trifolao e ai loro cani, i tabui. Il museo sorgerà nella manica del cortile della Maddalena rivolta verso piazza Falcone, sede fino a pochi anni fa del liceo artistico Pinot Gallizio.

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Il progetto prevede un contributo di 1,2 milioni di euro dalla Regione e una spesa per le casse comunali di 800mila euro, che lieviterà oltre il milione per il rifacimento del tetto, in corso. Lo studio di fattibilità, curato dall’architetto Antonello Stella, docente dell’Università di Ferrara e vero esperto nell’allestimento di musei all’avanguardia, prevede l’ingresso al piano terreno su piazza Falcone e dal cortile della Maddalena.

Il progettista si è avvalso della consulenza della fondazione Museo del tartufo, sotto la presidenza dell’ex sindaco di Montà Silvano Valsania, e di un comitato scientifico che annovera Paola Bonfante, responsabile del Centro di studi di micologia sul campo del Cnr, Piercarlo Grimaldi, storico rettore dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, Antonio Degiacomi, presidente del centro nazionale studi tartufo, e Silvano Montaldo, professore ordinario di storia contemporanea all’Università di Torino.

Con il Mudet e la facoltà di scienze infermieristiche che il Comune ha deciso di riattivare nel complesso, l’area avrà una vocazione culturale.

Marcello Pasquero

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