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Le aziende del distretto Canelli-Santo Stefano hanno indicato le priorità per favorire la ripresa

Le aziende del distretto Canelli-Santo Stefano hanno indicato le priorità per favorire la ripresa 1
Un''immagine dall'alto della zona industriale di Canelli.

CANELLI Si è svolto ieri, al teatro Balbo, il convegno “Le meccaniche della ripresa” durante il quale sono stati presentati i risultati di un questionario rivolto in estate alle aziende del distretto industriale di Canelli e Santo Stefano Belbo per individuare le principali esigenze del comparto per rilevare gli ambiti di intervento più immediati nella ripresa post-Covid. L’indagine non aveva come obiettivo veri e propri dati statistici, ma una classifica delle priorità e delle sofferenze delle aziende del distretto. Per quanto riguarda l’occupazione il panorama è vario: si passa da aziende con poche unità di dipendenti ad altre che superano il centinaio. I lavoratori sono, per la maggior parte, residenti a Canelli e nei Comuni del distretto; seguono i residenti nel territorio di Asti,  Acqui Terme e Alessandria.

Riguardo l’importanza della cura del territorio e del decoro urbano, è possibile tracciare una statistica ancora più precisa. A ritenere importanti queste caratteristiche è la maggioranza (38,5%); segue chi le ritiene molto importanti (30,8%) e importantissime (23%), mentre a giudicarle poco importanti è la minoranza (7,7%). Sul tema della viabilità, il miglioramento (manto stradale, marciapiedi, controviali, piste ciclabili) viene ritenuto indispensabile dall’assoluta maggioranza. In particolare viene ritenuto molto necessario il collegamento con le zone di Acqui Terme e Alessandria. Molto sentito il capitolo della formazione, nel quale è indicato come prioritario l’investimento in scuole professionali e in meccanismo come l’alternanza scuola-lavoro.

Come risulta dai dati rilevati dall’Assessorato alle attività produttive della Regione, i sistemi locali aggregati di Canelli e Santo Stefano Belbo compongono un bacino di 13 Comuni con una popolazione complessiva di circa 23mila unità. La densità imprenditoriale manifatturiera è di 1,5 unità locali ogni 100 abitanti (1,1 è quella regionale e 1,0 quella nazionale). Gli addetti totali sono 5.584 di cui 2.510 nell’industria manifatturiera.

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