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L’export traina la Granda fuori dall’incertezza

Cura Italia, parere favorevole dagli industriali: «Va nella giusta direzione»
Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo

ECONOMIA Segnali positivi emergono dai dati relativi all’economia cuneese: lo afferma l’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, per il periodo compreso tra aprile e giugno 2021. Condotto da Unioncamere Piemonte, il rilevamento è stato realizzato in collaborazione con le Camere di commercio provinciali. A proposito degli indicatori riferiti alla Granda, parliamo con Mauro Gola, presidente dell’ente datoriale.

Che cosa indicano i dati dell’ultimo rilievo sullo stato di salute dell’economia della nostra provincia?

«Il più 12,8 per cento, registrato dalla produzione industriale nel secondo trimestre del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, indica che i segnali di rilancio si stanno rafforzando, con la ripresa del mercato interno. Le commesse estere hanno fatto toccare all’export cuneese il record assoluto nei primi sei mesi del 2021, con un più 26,2 per cento rispetto al medesimo periodo del 2020; otto punti in più rispetto al 2019, anno in cui la nostra provincia registrò un picco delle esportazioni, con valori complessivi mai toccati in precedenza. Cresce inoltre la fiducia tra le imprese, alla quale si accompagna l’aumento degli investimenti. Semmai rimangono delle criticità legate ai rincari delle materie prime, oltre che alle difficoltà createsi negli approvvigionamenti».

La crisi legata al Covid-19 è quindi alle spalle?

«Ce lo auguriamo, anche se è prudente restare vigili. A fronte di un 2020 chiuso con un bilancio non pienamente positivo, i dati del 2021 ci rassicurano. È importante, tuttavia, lavorare insieme per costruire una comunità imprenditoriale più digitale, innovativa, coesa e sostenibile: l’impegno e gli sforzi profusi vanno canalizzati in questa direzione per non lasciare indietro nessuno. Occorrerà, inoltre, fare leva sulle azioni di rilancio, attivate dal governo nazionale e dall’Europa, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Quali sono i settori dai quali aspettarsi una crescita più sostenuta, nel futuro immediato?

«Nel complesso, le prospettive per Cuneo sono buone: la Granda partiva già da una base solida, caratterizzata da una crescita più marcata rispetto al resto del Piemonte e dal sostegno del mercato del lavoro, da sempre più stabile che altrove. La produzione industriale fornisce, in tutti i comparti, indicazioni positive: si distingue in particolar modo il settore manifatturiero, con una crescita del 17,1 per cento nel secondo semestre del 2021, rispetto al 2020; seguono le realtà metalmeccaniche, con il 16 per cento in più e il comparto tessile, abbigliamento e calzature, che segna un più 9,4 per cento. In questo panorama, l’alimentare, che aveva sofferto meno degli altri comparti nel 2020, guadagna, quest’anno, sette punti percentuali. Guardando al 2022, ci attendiamo un maggiore e fisiologico rilancio dei servizi, ai quali l’industria sta lasciando il passo, dopo aver fatto da volano al riavvio. Eguale risalita prevediamo anche per il turismo, con la ripresa estiva e le aperture promesse per la stagione invernale».

f.p.

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