Case popolari: nell’Atc Piemonte Sud in 707 rischiano lo sfratto

Case popolari: nell'Atc Piemonte Sud in 707 rischiano lo sfratto 1

ABITARE Marco Buttieri è membro del Consiglio di amministrazione dell’agenzia territoriale per la casa del Sud Piemonte. Con lui affrontiamo il nodo emergenza abitativa, alla luce degli stanziamenti annunciati dalla Regione e degli effetti di lungo corso della pandemia da Covid-19.

Case popolari: nell'Atc Piemonte Sud in 707 rischiano lo sfratto
Marco Buttieri

Da Torino hanno annunciato 85 milioni di euro per le case popolari. Come verranno utilizzate le risorse?
«Gli stanziamenti, attinti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono destinati alla riqualificazione energetica degli immobili. Stiamo programmando interventi per 12 milioni su tre province: entro fine mese dovremo avere un programma più chiaro».

Parliamo di sfratti: quanti ne sono in corso e cosa accadrà in futuro ?

«Col blocco delle esecuzioni per morosità fino a fine settembre 2021, è venuto meno l’avvicendamento delle famiglie per gli sfratti, legati ai mancati pagamenti. Le decadenze in corso (la fase che precede il provvedimento), da poco riavviate, sono 418 in provincia di Alessandria, 7 in quella di Asti e 282 nel Cuneese (al 31 dicembre 2020): in tutto le procedure sono 707. Queste situazioni possono ancora risolversi se l’assegnatario paga prima o durante l’azione esecutiva».

In Granda, dunque, molte famiglie non se la passano affatto bene.

«L’aumento dei costi dell’ultimo periodo e la pandemia non hanno avuto influssi negativi sui redditi delle famiglie: il fondo sociale è una certezza per chi è al di sotto dei 9.200 euro di Isee, per gli altri stiamo monitorando la situazione ma cercheremo, come si è sempre fatto, di proporre delle rateizzazioni, valutando caso per caso. Visto che i furbetti purtroppo sono sempre dietro l’angolo».

Quali sono le liste d’attesa per chi avrebbe diritto a una casa popolare, ma oggi non ce l’ha?

«In provincia di Cuneo siamo a circa mille unità familiari. Gli elenchi, nei Comuni in cui si sono indetti nuovi bandi, hanno perso fra il 30 e il 40 per cento dei richiedenti: non credo le situazioni familiari siano migliorate ma, forse, hanno partecipato solo coloro che si trovavano in stato di necessità effettiva e si sono ridotti, invece, quanti avevano zero punti in graduatoria. Con i finanziamenti regionali e i fondi per la manutenzione straordinaria stiamo cercando di recuperare e rendere assegnabili il maggior numero di alloggi. Durante l’ultima visita ad Alba dell’assessore regionale al welfare Chiara Caucino, ci siamo impegnati a ristrutturare gli appartamenti non a norma e riqualificare quelli necessitanti».

Confrontando la situazione attuale con quella passata qual è il quadro nel campo edilizia convenzionata?

«Si deve cogliere l’opportunità offerta dal Superbonus al 110 per cento e riqualificare il patrimonio. Non ci sono fondi per nuove costruzioni, ma era dai tempi del piano Fanfani che lo Stato non ci dava un’opportunità simile. La riqualificazione, oltre a migliorare l’aspetto estetico, riduce i costi di gestione facendo risparmiare le famiglie. Infine, all’aumento delle spese, per i nuclei che assistiamo, non seguirà un incremento dei salari: perciò, confidiamo nel Governo per politiche di welfare sociale capaci di sostenerli nel periodo di crisi».

m.v.

Dalla Regione soldi destinati agli immobili

Sono moltissime le famiglie che, in Piemonte, non possono vivere la propria casa con serenità, situazione figlia non solo della pandemia, ma della recessione economica e di disuguaglianze sociali. Nel tentativo di “mettere un cerotto” su questa profonda ferita la Regione, a metà settembre, ha comunicato che verranno erogati 85 milioni di euro per le case popolari piemontesi. Le agenzie territoriali per la casa e i Comuni dovranno presentare le proposte di finanziamento entro il 15 dicembre 2021.

Per l’ambito Piemonte Sud (che comprende Langhe e Roero) si prevedono circa 20 milioni da utilizzare per efficientamenti energetici, riduzione dei rischi sismici e incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Ha spiegato l’assessore regionale al welfare Chiara Caucino: «I fondi sono una grande occasione per gli enti, che non devono però perdere tempo».

Matteo Viberti

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