
STUPINIGI Prende il via concretamente il progetto di rilancio della Palazzina di caccia di Stupinigi, presentato nei mesi scorsi dalle fondazioni Compagnia di San Paolo, Crt e Ordine Mauriziano: ieri durante un incontro con la Presidenza della Regione Piemonte è stata definita la costituzione dell’unità di missione Stupinigi 2030 che avrà il compito di attuare una delle più grandi sfide internazionali di riqualificazione architettonica e culturale, dopo quella che ha coinvolto in passato la Reggia di Venaria.
L’investimento previsto è di 25 milioni di euro, 20 nell’ambito del Pnrr e 5 nell’ambito della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale: sarà proposto al Ministero della cultura con l’obiettivo di non frammentare le energie di queste risorse, concentrandole in un grande intervento dalle ricadute storiche per l’intero territorio piemontese e italiano.
«Stupinigi 2030 mira alla creazione di una seconda Venaria capace di attrarre milioni di visitatori e di un sistema in grado non solo di competere, ma anche di superare per qualità e attrattività i castelli della Loira», sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’assessore alla cultura e turismo Vittoria Poggio e l’assessore al patrimonio Andrea Tronzano. «Mentre per la Reggia di Venaria la vocazione è principalmente culturale e artistica, per la Palazzina di caccia di Stupinigi immaginiamo una mission storica e architettonica, ma allo stesso tempo rurale ed esperienziale. Per questo il progetto di recupero non coinvolgerà solo la residenza reale, ma anche le sue cascine e le antiche botteghe. Daremo nuovamente vita ad un borgo, dove il visitatore potrà immergersi in una esperienza unica».
Per non generare nuove strutture, l’ipotesi è di insediare l’unità di missione Stupinigi 2030 all’interno del centro conservazione e restauro La Venaria reale, punto di riferimento nel panorama nazionale per il recupero di opere e beni artistici. Nata nel 2005 nell’ambito dei grandi interventi di riqualificazione della Reggia di Venaria, la fondazione vede già tra i suoi fondatori il Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Torino, Comune di Venaria Reale, fondazione Cassa di risparmio di Torino, Compagnia di San Paolo e Università degli studi di Torino.
