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L’autostrada Asti-Cuneo finisce a Mi manda Rai 3

L’autostrada Asti-Cuneo finisce a Mi manda Rai 3

IN TELEVISIONE “La Salerno-Reggio Calabria del Nord”, com’è stata più volte soprannominata l’Asti-Cuneo per gli infiniti rinvii e per il fatto di rimanere a oggi incompleta, è approdata questa mattina, sabato 29 gennaio, sulla televisione nazionale, nell’ambito del noto programma d’inchiesta Mi manda Rai3, che ha dedicato la puntata alle grandi opere incompiute italiane.

Oltre ad aver ripercorso la storia dell’opera, attesa da oltre trent’anni e aspettando di vedere completati i nove chilometri del lotto 2.6 da Roddi a Cherasco, la trasmissione si è concentrata sugli aspetti ambientali.

In primo luogo, quelli connessi all’impatto che avrebbe sulle colline Unesco la realizzazione del viadotto esterno ai piedi di Verduno, rispetto alla soluzione del tunnel.

Autostrada Asti-Cuneo
Autostrada Asti-Cuneo: ricostruzione del viadotto nella zona Due lanterne

«Per realizzare i nove chilometri mancanti, si spenderà una cifra che si aggira sui 350milioni di euro, di meno rispetto a quanto si spenderebbe con il tunnel, ma tagliando in due 4 chilometri di colline e di paesaggio tutelato dall’Unesco», ha detto Cesare Cuniberto, che fa parte del direttivo per la tutela dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, in prima linea sul tema (il 21 febbraio proporranno un incontro pubblico sul tema ad Alba, al palazzo Mostre e congressi di piazza Medford).

A intervenire anche Mario Burzio, agricoltore e allevatore che si ritroverà con i terreni tagliati in due dall’enorme viadotto in cemento: «Il paesaggio rischia di essere distrutto in modo irrimediabile, oltre al fatto che non potrò più utilizzare il mio unico appezzamento fondiario per il pascolamento degli animali», ha detto.

Poi c’è l’altra questione ambientale che rende necessaria il completamento dell’autostrada, cioè il fatto che ad oggi i tir si trovano a fare gli slalom tra strade inadatte, tra centri abitati e colline. Ne ha parlato la produttrice vitivinicola Maria Teresa Mascarelli.

A intervenire anche Domenico Monge, imprenditore dell’omonima azienda di Monasterolo di Savigliano: «Terminare l’Asti-Cuneo è essenziale: oggi i tir pagano 7,80 euro per il pedaggio di un’autostrada che non è ancora completata».

In collegamento da Roma, dove si trova per l’elezione del presidente della Repubblica, il governato della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha confermato il cronoprogramma aggiornato dall’Asti-Cuneo spa, con il termine previsto entro il 2022 per il primo lotto e entro il 2024 per l’intero tronco, oltre ad aver  ribadito l’intenzione di proseguire con la soluzione del viadotto esterno, il cui progetto è già stato approvato dalla Regione e ora è approdato a Roma per la valutazione di impatto ambientale.

Francesca Pinaffo

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