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Sgominata a Bologna banda di ladri d’arte: arresti anche nell’Astigiano

Sgominata a Bologna banda di ladri d'arte: arresti anche nell'Astigiano

BOLOGNA Chiese, musei, depositi di antiquari ma anche ville storiche: la lista degli obiettivi da depredare, trafugando quadri, mobilio d’epoca, suppellettili e statue, veniva stilata grazie alle informazioni reperite su canali social, frequentati da specialisti delle belle arti. Alcuni dei membri della banda di predoni – cinque persone di origine campana – sono stati fermati nell’Astigiano, dove, nell’aprile del 2018, avevano messo a segno un colpo, trafugando dipinti dal deposito di un antiquario, nell’abitato di Grana. A svelare la loro identità sono stati i Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale del capoluogo emiliano – in collaborazione con i reparti di Torino, Monza, Venezia, Napoli e i distaccamenti territoriali dell’Arma

Le indagini, che hanno portato a cinque ordinanze di custodia in carcere, decretate dai magistrati del Tribunale di Bologna, avevano preso avvio nel settembre 2017, dopo la denuncia di un furto, avvenuto a San Lazzaro di Savena, da parte di un professionista del settore: in quella circostanza la banda, composta fra gli altri da due coppie di coniugi, aveva portato via trenta dipinti, per un valore di 100mila euro, dal magazzino del negoziante.

Fra le razzie messe a segno, documentate dai Carabinieri coordinati dal Procuratore di Bologna Roberto Cerroni, c’è anche l’asportazione di un coro ligneo e di mobilio di pregio dalla chiesa di San Tommaso, a Bondeno di Gonzaga (in provincia di Mantova); il trafugamento di opere e arredi da una villa storica nel Comune di Chiari (nel Bresciano) e quello di un pozzo in mattoni, in stile neogotico con iscrizioni, da una dimora del Vercellese. Episodi che mostrano come il raggio d’azione della banda fosse ampio, esteso a tutta l’Emilia-Romagna, la Lombardia, il Piemonte e le Marche: a maggio del 2018 due persone, affiliate al sodalizio, erano state arrestate, in flagranza di reato, mentre svaligiavano una villa, nel comune di Cingoli (provincia di Macerata).

A dare manforte al gruppo erano rivenditori compiacenti che consentivano di piazzare le opere: nel complesso sono 12 le persone denunciate, in stato di libertà, per reati dal furto alla ricettazione;  tre di loro erano stati fermati a Ventimiglia mentre, a bordo di un furgone, si accingevano a esportare in Francia mobilio proveniente dai colpi. Ingente il bottino recuperato dai Carabinieri, per un valore di 350mila euro, sono 40 i dipinti sequestrati, 14 le sculture e 53 gli elementi d’arredo: parte delle opere è già stata restituita ai proprietari, per alcune, invece, non è stato possibile risalire ai possessori.

Davide Gallesio

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