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Frate Mauro e i suoi ragazzi: da Torino ad Alba per trovare lavoro e abitazione

IL REPORTAGE Il punto di partenza di questo viaggio è in strada Castelgherlone, ad Alba, dove si trova Apro formazione. Spiega il direttore Antonio Bosio: «Riceviamo ogni giorno richieste da aziende alla ricerca di personale e ci rendiamo conto che servono strategie innovative per attrarre nuova forza lavoro».

In accordo con il Consiglio d’amministrazione, l’idea è di andare al di là dei soliti schemi. «In fin dei conti, è già questa la strada tracciata da don Gianolio più di sessant’anni fa», chiosa Bosio.
È così che di recente la scuola è entrata in contatto con Mauro Battaglino, che fa parte dell’Ordine dei frati minori francescani di Torino e vive nel convento di Sant’Antonio da Padova, a due passi dalla stazione di Porta Susa: si tratta di un punto di riferimento per le persone in difficoltà, con una serie di servizi, tra cui la mensa che ogni giorno serve circa 300 pasti. Nel complesso religioso c’è una casa di accoglienza, che può ospitare fino a 8 ragazzi, con l’obiettivo di trovare un lavoro per ognuno. Sono questi i progetti in cui si impegna fra Mauro, origini roerine, nato e cresciuto a Vezza: «La dignità passa attraverso il lavoro. L’assistenzialismo non porta risultati, mentre riuscire ad avere un’occupazione in regola è un antidoto contro lo sfruttamento e contro le forme di delinquenza in cui i ragazzi rischiano di cadere», spiega. «I nostri progetti coinvolgono solo maggiorenni. Non guardiamo alla nazionalità – anche se per la maggior parte i giovani sono stranieri –, ma non mancano gli italiani con storie difficili».

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Fra Mauro Battaglino – a sinistra – e fra Davide operano con il sostegno della Onlus Frati minori Piemonte.

Trovare un impiego a Torino è peraltro un’impresa, perché le dimensioni della città sono direttamente proporzionali al numero dei bisognosi. Così, fra Mauro si è posto una domanda: perché non tessere rapporti con le aziende della zona di Alba, che corre sempre veloce? L’intuizione si è rivelata vincente: «Abbiamo iniziato a contattare diverse imprese e la risposta è stata ottima: dalla fine del 2017 a oggi, la nostra rete si è ampliata parecchio». Il plurale è d’obbligo, perché al lavoro non c’è solo il frate roerino, ma anche fra Davide e un gruppo di volontari, sostenuti dalla Frati minori Piemonte Onlus. Il modello che propongono è chiaro: le aziende assumono i lavoratori con regolari contratti, mentre la Onlus affitta appartamenti nei quali farli vivere. Non per sempre, sia chiaro: «Per un certo periodo accompagniamo ogni ragazzo e verifichiamo il suo percorso. Fino a quando, insieme, ci rendiamo conto che è arrivato il momento di farlo camminare sulle proprie gambe», precisa fra Mauro.

In cinque anni, grazie al progetto di Frati minori Onlus, 41 giovani sono stati inseriti in aziende del nostro territorio e 11 di loro oggi sono pienamente autonomi. Le realtà imprenditoriali che li hanno assunti appartengono ai settori più diversi: dalla Nutkao di Canove di Govone alla pasticceria Dacasto di Vaccheria, dalla Espert di Guarene allo studio Gallo architetti associati di Alba e alla Ipr di Govone, ma ci sono anche le aziende agricole Demarie di Vezza e Costa Catterina di Castagnito.

Il passo successivo, grazie all’incontro con Apro, è stato naturale, e consiste nell’offrire ai giovani lavoratori anche un percorso formativo: «Fino a questo momento, abbiamo dato una formazione di base. Grazie ad Apro, ci piacerebbe compiere un ulteriore passo in avanti. Per esempio, pensiamo a un’istruzione professionale nei settori più richiesti in zona, come la ristorazione o la meccanica».

Se l’impresa e la scuola hanno risposto con entusiasmo, ci sono ancora alcune resistenze da superare: «Trovare degli alloggi in affitto è molto complicato, anche se è la nostra Onlus a impegnarsi in prima persona. Forse esiste una certa diffidenza, che ci vuole tempo per superare. Ma in futuro ci piacerebbe molto poter avviare dei progetti con le realtà già presenti nell’Albese, così da affrontare insieme la questione abitativa», conclude fra Mauro.

Francesca Pinaffo

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