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Approvato il terzo mandato per i sindaci nei Comuni fino a 5mila abitanti

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PICCOLI COMUNI L’aula del Senato ha approvato con 190 voti favorevoli, nessuno contrario e 23 astenuti la nuova legge riguardante il mandato dei sindaci, il controllo di gestione e la non conferibilità di incarichi. Ora i sindaci dei Comuni con meno di 5mila abitanti possano assolvere fino a 3 mandati consecutivi.

Il provvedimento, approvato dalla Camera nel novembre scorso, è ora legge ed è verrà applicata alla tornata elettorale amministrativa del 12 giugno.

Bergesio (Lega): «Essere sindaco significa essere operativo 24 ore su 24»

«In Provincia di Cuneo i Comuni sotto i 5mila abitanti sono oltre 220. Inoltre i piccoli Comuni vengono esclusi dal controllo di gestione. Un primo passo per affrontare le problematiche su un tema fondamentale alla base delle nostre istituzioni», commenta il senatore cuneese della Lega Giorgio Maria Bergesio, tra i firmatari del testo unico.

«L’obiettivo è dare un contributo fondamentale agli amministratori comunali», ricorda Bergesio. «Oggi essere sindaco significa essere operativo 24 ore su 24, mettere da parte il proprio lavoro e la propria famiglia, e mettere davanti a tutto una comunità che ha bisogno e diritto di avere risposte su ampio raggio. E i sindaci rispondono in prima persona. Il legislatore deve quindi dare loro gli strumenti per poter operare al meglio».

Il senatore afferma: «Fondamentale l’articolo 3, che offre la possibilità di fare un terzo mandato ai sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti. I sindaci devono avere lungimiranza e necessitano di tanto tempo per veder attuati i loro progetti, visti i tempi della burocrazia. Un sindaco in prima legislatura deve poter vedere completate le proprie iniziative. È tempo di dare risposta alle esigenze dei nostri sindaci, spesso indicati come eroi ma a cui dobbiamo dare le risorse e gli strumenti necessari per poter amministrare al meglio le nostre comunità», conclude Bergesio.

Pella (Anci): «Liberare energie per far funzionare più rapidamente la macchina comunale»

«La nuova legge riguarda 5.521 Comuni, il 70% del totale, che governano più della metà del territorio nazionale, circa il 60%, con tutto il loro portato in termini di rischi ambientali, di spopolamento, di divario digitale ma anche di opportunità di sviluppo e crescita anche nell’ottica del Pnrr», sottolinea Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci.

«Grazie al terzo mandato, fino ad oggi consentito solo per i Comuni con meno di 3mila abitanti, ulteriori 1.087 municipalità avranno questa opportunità, in una fase storica in cui sono molti i territori per i quali non ci sono candidati».

L’esponente Anci si dice «molto soddisfatto per aver contribuito con la sua attività parlamentare a semplificare al massimo l’azione amministrativa dei sindaci visto che già dalla prossima tornata elettorale prevista per il 12 giugno potremo estendere questa possibilità, riflettendo un’istanza che i territori avanzano da tempo. Il sindaco – aggiunge – è un punto di riferimento per le nostre comunità, fondamentale per accrescere la fiducia nelle istituzioni come testimoniano tutti i sondaggi. Bisogna investire su questo patrimonio di credibilità, a partire dal ruolo chiave dei Comuni nelle politiche di sviluppo e di crescita socioeconomica».

«Ridurre le incombenze per gli enti più piccoli – conclude Pella – consentirà di liberare energie per far funzionare più rapidamente la macchina comunale orientandola verso gli obiettivi di mandato e i servizi ai cittadini».

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