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«Non vogliamo rassegnarci alla guerra»: le Donne in nero manifestano sabato 30 aprile

Le Donne in nero in piazza protestano contro la guerra in Ucraina

ALBA Il gruppo albese delle Donne in nero contro la guerra continuano le manifestazioni a cadenza settimanale e saranno in via Maestra, davanti alla chiesa dei santi Cosma e Damiano, sabato 30 aprile dalle 16 alle17.

«Non bastano le migliaia di civili uccisi e i milioni di persone costrette a fuggire, in questi due mesi di guerra in Ucraina? Perché vogliamo affidare alle armi la soluzione del conflitto?», scrivono nell’invito a unirsi a loro.

«La guerra tira fuori il peggio da ciascuno. I paesi che vi sono trascinati ne escono inaspriti, peggiori di come vi sono entrati. Si pensi alle guerre più recenti: le guerre nei Balcani, le guerre in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia. Nessuna di esse ha risolto qualcosa; hanno solo peggiorato le situazioni, creando altro caos.

Ogni guerra prolungata crea le condizioni di quella successiva.

Per questo va abbreviata e terminata quanto prima.

L’unica via per uscirne davvero è il disarmo.

Disarmare subito le mani, per riuscire poi a disarmare gli animi.

Ma questo conflitto che insanguina l’Europa non deve farci dimenticare altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo:

Siamo solidali con i popoli del Libano, della Siria e dell’Iraq, che non riescono a uscire dalla spirale di guerre e violenza.

Siamo solidali con i/le Palestinesi, la cui terra è occupata militarmente da 55 anni (!) e invasa e frammentata da colonie illegali.

Siamo solidali con il popolo dello Yemen, che soffre per un conflitto da tutti dimenticato, con continue vittime. E con la gente del Myanmar, dove perdura un drammatico scenario di odio e di violenza.

Siamo solidali con le donne e gli uomini dell’Afghanistan, dove sono negati i diritti fondamentali delle donne e dove una drammatica crisi umanitaria sta martoriando tutta la popolazione.

E siamo solidali con la gente che soffre nei conflitti che devastano tanti paesi dell’Africa e dell’America Latina.

Sosteniamo tutti i profughi e le profughe che da più parti del mondo fuggono da violenze, guerre e persecuzioni e chiedono di essere accolti in Europa. Basta con i respingimenti!

No a tutte le guerre!

Osiamo la pace, disarmiamo il mondo!».

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