Italia nostra contesta l’impatto paesaggistico del centro vinicolo previsto a Cissone

A Cissone nasce la vetrina per vini e vitigni dell’alta Langa
Il rendering mostra quale sarà l’aspetto della struttura di Cissone.

CISSONE La sezione albese di Italia nostra è intervenuta sul progetto avviato dal Comune di Cissone grazie a un finanziamento di due milioni di euro nell’ambito del Piano nazionale per la riqualificazione delle aree degradate. L’obiettivo è di creare nuova imprenditoria giovanile e occupazione in ambito vitivinicolo, attraverso la realizzazione di un centro destinato alle varie fasi della filiera del vino, dalla produzione dell’uva all’imbottigliamento, arrivando anche alla vendita in loco, dando risalto alla tradizione agricola locale e sostenibile. Pur ritenendo condivisibili le finalità del progetto, Italia nostra sottolinea che la struttura sorgerà in un punto panoramico e che «Sarebbe stato meglio cogliere l’occasione per orientare l’intervento al recupero di qualche edificio in disuso o in abbandono».

L’associazione prosegue: «Osservando nella simulazione pubblicata il tipo di soluzione edilizia che è stato adottato, si evidenzia uno stridente inserimento del nuovo fabbricato nel paesaggio locale. Nei confronti delle panoramiche verso il concentrico di Cissone, così come per le osservazioni dal concentrico verso l’esterno, tale costruzione, a nostro avviso, appare di ostico inserimento. Riteniamo che non si riferisca ad alcuna tipologia delle tipiche edificazioni caratterizzanti nelle Langhe, sia per la conformazione complessiva, sia per gli adottati materiali esterni; né che si collochi idoneamente nel paesaggio, da considerare un prezioso bene collettivo». Conclude la nota di Italia nostra: «Pertanto non si vorrebbe constatare ancora un altro detrimento ai panorami dell’alta Langa. Anche per le nuove edificazioni, pur comprendendo le mutate esigenze funzionali nel tempo, si dovrebbe ottemperare all’idoneo inserimento nel paesaggio, tanto più nel caso di una costruzione d’iniziativa pubblica. Perciò chiediamo la rivitalizzazione di una struttura preesistente, oppure una possibile revisione del progetto in questione, secondo linee esterne ben più attinenti alle peculiarità paesistiche».

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