Confagricoltura Asti: scarsa adesione alla caccia di selezione al cinghiale

Cinghiali: tutti gli Atc della Granda hanno presentato alla Regione i piani di abbattimento

ASTI Pochi giorni dopo la polemica scoppiata tra Coldiretti e Provincia  (che è sfociata nella sospensione da parte di quest’ultima del tavolo di coordinamento per il contenimento dei cinghiali), Confagricoltura è intervenuta sulle iniziative messe in atto per il contrasto alla diffusione della peste suina africana. «Apprezziamo lo sforzo che la Regione sta compiendo, anche se la tempistica e il coordinamento con il Ministero devono essere migliorati. Teniamo a evidenziare, però, che non si stanno solo predisponendo le azioni necessarie per le aree infette: la Provincia di Asti, infatti, sta portando avanti un eccellente tavolo di coordinamento (di cui fanno, parte tra gli altri, le associazioni agricole, il mondo venatorio, l’Ambito territoriale di caccia e il Servizio veterinario dell’Asl), per consentire il depopolamento e il contenimento dei cinghiali anche nelle zone per ora fortunatamente indenni», ha detto il presidente di Agricoltura Asti Gabriele Baldi.

Il direttore dell’organizzazione astigiana Mariagrazia Baravalle ha aggiunto: «Riteniamo necessario, però, che si manifesti una più elevata sensibilità del mondo venatorio verso questa problematica. L’Atc può operare in questo momento, non essendo periodo venatorio, solo con la caccia di selezione, che riscontra scarsa adesione, nonostante le agevolazioni messe in campo». Baravalle ha concluso: «Anche la partecipazione e i relativi risultati delle squadre di caccia al cinghiale (che possono operare grazie al piano di contenimento di cui la Provincia è stata antesignana, costituendo un modello seguito poi dalla Regione) non sono ancora soddisfacenti, con risultati altalenanti e a macchia di leopardo».

Manuela Zoccola

Banner Gazzetta d'Alba