L’ingegnere Corrado Romano, da un mese guida i Pompieri della Granda

Vigili del fuoco: A Cuneo si è insediato l'ingegner Corrado Romano
Il comandante provinciale dei Pompieri Corrado Romano

CUNEO Limone Piemonte, Genova, Emilia e Umbria: sono solo alcuni dei contesti emergenziali nei quali ha operato, in 34 anni di servizio, l’ingegnere Corrado Romano, 62 anni da Molfetta (Bari), succeduto il 20 giugno al predecessore Vincenzo Bennardo, alla guida del Comando provinciale dei Vigili del fuoco. Da poche settimane l’alto funzionario, lasciata la sede di Novara, alla quale era stato distaccato il 1° settembre 2021, guida i cinque distaccamenti permanenti della Granda (Cuneo, Saluzzo, Alba, Mondovì e Levaldigi) e 17 presidi di volontari.

Una struttura che conta «250 effettivi: venti in turno ogni giorno, qui nel capoluogo, otto ad Alba, cinque a Saluzzo e Mondovì e quindici all’aeroscalo di Levaldigi. Sono inoltre una decina i Pompieri incaricati di mansioni organizzative», spiega. A queste forze si aggiungono «una quindicina di dipendenti amministrativi e sette funzionari tecnici, quasi tutti in possesso di una laurea».

Un’area vasta, il Cuneese, nella quale si eseguono, ogni anno, «diecimila interventi: finora siamo stati chiamati più di 4.000 volte, centinaia di allarmi sono scattati, solo le scorse settimane, per via dei nubifragi». Per portare a termine gli incarichi i Pompieri possono contare su un parco macchine di 250 veicoli, «con un’età media attorno ai vent’anni: un problema diffuso in tutta Italia. Le ditte coinvolte nel piano di svecchiamento, però, non riescono a produrre più di 30 veicoli l’anno, da dividere fra i comandi nazionali»

Nel Cuneese l’ingegner Romano è approdato dopo lunghi anni di servizio spesi nel Vercellese, Novarese e Imperiese (dove è stato fra il 2016 e il 2021): «A differenza di quelle province, della Granda mi colpisce l’ampiezza degli spazi e la conformazione quasi “quadrata”. Novara e Imperia hanno uno sviluppo oblungo e sono percorribili in tempi brevi», precisa. Nella nostra circoscrizione, il nuovo comandante, porta un bagaglio di conoscenze sui rischi di incendi industriali: «Sono specializzato in quelli di complessi tessili. Quando ho iniziato, negli anni ’80 bruciavano tre fabbriche a settimana», spiega. «Nel Cuneese il panorama produttivo è vario anche se preponderante è il ruolo delle industrie alimentari».

Anche in materia di roghi boschivi il nuovo comandante vanta ampia esperienza: «Nel 2017 a Imperia affrontammo un incendio, protrattosi per una settimana fra Ventimiglia e San Remo». Alla permanenza in Liguria sono legati anche i ricordi relativi al disastro del ponte Morandi di Genova: «Quella domenica, il 14 agosto 2018, ero il funzionario reperibile. Non riuscivamo a credere alle prime chiamate, poi arrivarono i filmati: in mezz’ora da Imperia partirono venti uomini».

Davide Gallesio

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