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Molestie all’ex collega: una quarantenne andrà a processo

Un’intesa tra Comune di Montà e Tribunale di Asti per i lavori di pubblica utilità

ASTI È una storia di atti persecutori e molestie quella al centro dell’udienza preliminare fissata per il 9 novembre, davanti al giudice Federico Belli del Tribunale di Asti, nei confronti di una donna, una quarantenne, residente nel Monregalese. Il giudice dovrà esaminare la richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pm Davide Greco.

L’imputazione riguarda l’articolo 612 bis del Codice penale, relativo agli atti persecutori che la donna avrebbe posto in essere ai danni di un ex collega, da maggio 2020 fino a poco tempo fa. Entrambi lavoravano in una grande azienda: lei era stata licenziata nel corso del 2019. La donna gli avrebbe inviato numerosi Sms molesti e lasciato un messaggio vocale perché afflitta dalla sua mancanza; lo avrebbe anche chiamato telefonicamente diverse volte. Inoltre, avrebbe contattato il padre dell’uomo, chiedendogli dove si trovasse il figlio.

Si sarebbero poi verificati due episodi: il primo risalirebbe a settembre 2021, quando la donna avrebbe suonato il campanello dei genitori dell’ex collega, alle 5 di mattina, domandando informazioni sul bed and breakfast da loro gestito; nel secondo caso, invece, si sarebbe presentata presso la guardiola, dove l’uomo tuttora lavora, per chiedere di essere ricevuta. Comportamenti che avrebbero creato in lui agitazione, ansia e timore per la propria incolumità. Difesa dall’avvocato Paolo Adriano del Foro di Cuneo, la donna è imputata non solo per atti persecutori, ma anche per molestia e disturbo al padre di lui. L’avvocato albese Roberto Ponzio rappresenta le parti offese.

Manuela Zoccola

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