Ultime notizie

All’Arena per ridere: l’intervista ai PanPers

All'Arena per ridere: intervista ai Panpers
I PanPers sono i comici torinesi Andrea Pisani e Luca Peracino

L’INTERVISTA La rassegna all’arena Guido Sacerdote di Alba proseguirà mercoledì 20 luglio alle 21 con Non facciamo tardi del duo comico PanPers. Andrea Pisani e Luca Peracino, entrambi torinesi classe 1987, dal 2009 sono ospiti fissi della trasmissione Colorado di Italia 1. Hanno debuttato con il loro primo spettacolo teatrale, Akkattappara show, nel 2011. Numerose le partecipazioni in film e serie televisive. Hanno ottenuto grande successo anche con il loro canale YouTube, certificato da più di un milione di iscritti e oltre dieci milioni di visualizzazioni.

Quando e come nascono i PanPers?

«Ci conosciamo sin dai tempi dell’asilo, ma il nostro sodalizio artistico nasce nel 2007. Inizialmente ci chiamavamo semplicemente Luca e Andrea. Dopo una delle prime esibizioni, su un blog scrissero una recensione e ci chiamarono il duo Pampers o poppanti del cabaret. Avevamo almeno vent’anni in meno di tutti i comici di allora. Oggi emergere è più facile, i giovani possono avvalersi di Internet per farsi conoscere. Da allora abbiamo tenuto il nome: il bello, quando non si tratta di una tua invenzione, è il fatto che, se piace, piace, e se non piace non ne hai colpe».

Cosa dovrà aspettarsi il pubblico dallo spettacolo?

«Ci sarà da ridere. Porteremo alcuni dei nostri cavalli di battaglia, monologhi a due, racconti, qualche novità e un po’ di musica. Parleremo anche degli albori della nostra amicizia e di come si è evoluta, delle prime ragazze, di cosa voglia dire fare il comico».

E quali sono i cavalli di battaglia più amati dai fan?

«Riscuotono successo le parodie musicali, che proponiamo su Internet: tanti ci riconoscono il merito di curarle con attenzione. In televisione abbiamo mai riproposto la stessa gag per più di due anni di seguito, ci piace cambiare. Era molto apprezzato il pezzo sullo zombie vegetariano che va dallo psicologo: lo facevamo dieci anni fa e ancora ce lo richiedono. Poi l’interrogatorio demenziale e parodistico del signor Brenton a un potenziale assassino, sullo stile dei poliziotti statunitensi».

Teatro, televisione, cinema, YouTube. La comicità cambia a seconda dello strumento che viene utilizzato?

«Senz’altro, ma il discorso può essere applicato a tutto, anche a un telegiornale. Noi per fortuna ci consideriamo abbastanza versatili perché riusciamo a modificare la nostra scrittura in base a dove sarà messa in onda o verrà pubblicata. Questa capacità la si ottiene soltanto applicandosi sul campo e sbagliando tante volte. Tranne che per il cinema, siamo autori di tutto ciò che interpretiamo. Differenziare è fondamentale, tanti sono nati in un mezzo e non sono riusciti a capire i cambiamenti necessari per passare negli altri, dovendo fare ritorno nel proprio giardino. Adattarsi a diversi contesti è, usando una metafora, ciò che fa un imprenditore oculato, ossia diversificare gli investimenti. Possono esserci periodi di magra da una parte o dall’altra. O, più semplicemente, può scoppiare una pandemia».

Esistono diversi tipi di pubblico o la comicità è un linguaggio universale?

«Per dare una risposta sensata ci vorrebbe un incontro di almeno un’ora. Entrambe le cose sono vere, il pubblico possiede sfumature infinite e ogni tipo di comicità intercetta fette diverse. Ma comunque la comicità è universale, alcune cose, se non si hanno pregiudizi, fanno ridere sempre».

In conclusione, i PanPers lanciano un appello: «Chi non viene a vederci se ne pentirà. Magari non lo saprà mai, ma nel suo cuore resterà pentito».

La rassegna si chiuderà mercoledì 27 luglio alle 21 con Tullio Solenghi e la Nidi ensemble in Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene, omaggio a Woody Allen e alla sua ironia.

L’ingresso agli spettacoli è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione su teatrosocialebusca.eventbrite.com.  

Davide Barile

Banner Gazzetta d'Alba