NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, la Giunta regionale ha approvato le indicazioni per il potenziamento dei servizi territoriali e ospedalieri di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza in Piemonte.
L’assessore ha spiegato come, a causa della pandemia Covid-19 e delle misure messe in atto per contenerla, i bambini e gli adolescenti abbiano dovuto subire cambiamenti sostanziali negli ambienti di vita, nelle routine quotidiane e nelle reti relazionali, educative e sociali che normalmente favoriscono la promozione della salute e la resilienza agli eventi traumatici. Misure di contenimento che hanno comportato la prolungata chiusura della scuola, l’isolamento in ambiente domestico e l’indicazione inflessibile al distanziamento fisico per bambini e ragazzi. Gli effetti della pandemia si sono sovrapposti ad un trend di per sé già in costante aumento, da più di dieci anni, delle richieste ai servizi di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (NPIA).
A questo forte aumento della domanda, l’assessore ha osservato come la Regione abbia voluto far corrispondere un contestuale potenziamento dei servizi di NPIA territoriali ed ospedalieri, in modo da renderli sempre più idonei a rispondere alle necessità dei soggetti in età evolutiva, con particolare attenzione al supporto della famiglia, al lavoro in rete con le altre istituzioni presenti sul territorio (scuola, servizi socio-assistenziali, formazione, lavoro) e il terzo settore, alla necessità di organizzare interventi territoriali, ma anche residenziali e semiresidenziali terapeutici, che garantiscano un’assistenza multiprofessionale con attenzione alle diverse patologie.
Nello specifico, la rimodulazione e il potenziamento riguardano tre aree specifiche di intervento:
– Adeguamento del personale: prevista la presenza su tutti i territori di un’équipe multidisciplinare (medici neuropsichiatri, psicologi, logopedisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, infermieri, assistenti sociali, educatori professionali), con un dimensionamento sufficiente per poter garantire tutte e cinque le diverse tipologie di attività (neurologica, psichiatrica, disabilità complessa, disturbi neuropsicologici, tutela), in stretto raccordo con i pediatri di famiglia, i medici di medicina generale, i servizi territoriali per l’infanzia e l’adolescenza ed il terzo settore; strutturazione di percorsi per l’età della transizione con le unità di psichiatria dell’adulto, per le disabilità, per le dipendenze. Il graduale dimensionamento deve essere programmato a partire dalla presenza di un adeguato numero di medici NPI (almeno 1 medico NPI ogni 3000 abitanti 0-18).
– Adeguamento e innovazione delle risorse: adeguamento e omogeneizzazione dei flussi informativi nazionali, specifici e uniformi a livello regionale e interregionale, centralizzati presso il Ministero della Salute, per permettere una più precisa programmazione della rete dei servizi NPIA in base ai bisogni di salute della popolazione e un attento monitoraggio anche della fase ospedaliera dei percorsi di trattamento; adeguamento di ciascun servizio di NPIA regionale dal punto di vista informatico (connessione di rete, piattaforma per telemedicina con televisite, teleriabilitazione, teleconsulto), con la possibilità di effettuare percorsi integrati fra attività in presenza e attività in telemedicina.
– Adeguamento specificazione innovazione e omogeneizzazione dei percorsi di cura: finalizzati alla promozione di un modello assistenziale a filiera, integrato tra Ospedale e Territorio, che assicuri la qualità e la continuità delle cure attraverso la creazione e la costante implementazione di tutti i livelli differenziati di risposta dei percorsi di cura diagnostico-terapeutici-assistenziali e riabilitativi, specifici per fasce di età e bisogni.
Si confermano anche tre livelli in articolazione tra loro: territoriale, ospedaliero e interistituzionale.
A livello territoriale è prevista l’attivazione in modo omogeneo su base regionale di ambulatori per i principali disturbi, trasversali a più servizi NPIA, che comprendano ambulatori territoriali di primo e secondo livello e l’individuazione dei Centri di riferimento e delle strutture di II livello regionali per specifiche patologie. In ciascuna area omogenea di programmazione si dovranno individuare e attivare strutture semiresidenziali, luoghi di cura alternativi o successivi al ricovero, con distinzione tra quelle per disturbi psichiatrici in adolescenza e quelle per i gravi disturbi del neurosviluppo nei primi anni di vita e si dovranno consolidare le strutture già esistenti. Verranno attivate, ove necessario, strutture residenziali dedicate e si potenzieranno quelle già esistenti.
A livello ospedaliero, sono previsti un adeguamento del numero di posti letto NPIA, attraverso l’attivazione e il potenziamento delle aree di ricovero ordinario di Neuropsichiatria Infantile, e un adeguamento organizzativo che consenta una riduzione della durata della degenza psichiatrica in posti letto NPIA, attraverso la creazione di percorsi più rapidi per il trasferimento in strutture residenziali e attraverso la promozione dell’apertura delle già citate strutture semiresidenziali, nelle quali i pazienti seguiti per la fase acuta in ospedale, ma non ancora nella condizione di essere seguiti in Day hospital o ambulatorialmente, possano essere ulteriormente stabilizzati.
A livello interistituzionale, si promuoveranno tutte le attività che sostengono l’integrazione e lo stretto raccordo tra i servizi NPI e gli altri servizi che si occupano di infanzia e di adolescenza e di fragilità (sostegno alle famiglie e ai genitori in particolare in contesti vulnerabili), sia a livello sanitario (Dipartimenti di Salute Mentale, Dipartimenti Dipendenze patologiche, Servizi di Psicologia per l’Età Adulta, Consultori, compresi gli Sportelli di ascolto psicologico nelle scuole) che appartenenti al mondo sociale e scolastico.
E’ stato inoltre deciso di dare attuazione sul territorio regionale alle disposizioni di legge per l’assegnazione di 1.547.410 euro alle Aziende sanitarie regionali con NPI. Le aziende del Servizio sanitario nazionale potranno utilizzare forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, fino al 31 dicembre 2022, per il reclutamento di professionisti sanitari e di assistenti sociali.