Ultime notizie

In mostra le Pralormiche visioni di Stefano fino al primo novembre

In mostra le Pralormiche visioni di Stefano Scagliola fino al primo novembre
L'artista Stefano Scagliola

ALBA Pralormiche Visioni è lo stuzzicante titolo della mostra di Stefano Scagliola che sarà inaugurata sabato 15 ottobre alle 18 presso lo Spazio S’Art di Alba, in via Gazzano 3/a.
Stefano Scagliola, classe 1993, si è diplomato presso il liceo artistico Gallizio di Alba: «Già nell’adolescenza sentivo la necessità di frequentare studi artistici», racconta, «poi ho proseguito gli studi a Torino, presso l’Accademia di Belle Arti, dove ho studiato scultura». Qui Stefano impara la tecnica e la sperimentazione dei materiali. «In Accademia ho avuto dei grandissimi maestri, anche di vita, che hanno saputo cogliere alcune mie particolarità e incentivarle. Lo studio ha fatto in modo che io mi sentissi a mio agio con la mia idea di creatività».

Scultura e disegno sono i principali mezzi usati dall’artista. «Per allestire questa mostra ho pensato di creare un piccolo laboratorio mentale per cercare di far entrare le persone dentro il mio processo creativo». Stefano spiega che il cibo è l’elemento centrale del suo linguaggio artistico: «La sinestesia è il processo da cui nascono le mie opere, associo il cibo a tutto. Sentimenti, volti, persone. Il cibo è estremamente comunicativo, attiva ricordi ed emozioni».

Le sculture che compongono la mostra sono molto simboliche, lo spettatore è invitato a osservare e ricostruire il senso del lavoro dell’artista. «Quando concepisco i miei lavori tratto tematiche universali, come l’amore, l’accettazione e il giudizio. Sono i tre punti concettuali dei miei lavori». Il risultato finale coincide con delle opere tridimensionali puramente pop, copie di cibi o alimenti veri e propri inglobati nella resina o nel cemento. «La resina è un materiale che preserva, è interessante vedere come il cibo si modifica nel tempo. Cambia ma rimane sempre fedele a se stesso. Lavorare con materiale organico comporta sempre dell’imprevedibilità».

A suscitare curiosità è l’ingannevole titolo della mostra, Pralormiche Visioni, termine inventato da Stefano, «non ha niente a che vedere con la città di Pralormo. Mi piace molto il suono della parola, racchiude un senso di sazietà e soddisfazione interiore, come nel momento in cui ho l’ispirazione che dà vita ai miei lavori».

Lo Spazio S’Art di Martina Zeppegno e Valentina Aceto ospiterà la mostra fino al primo novembre e sarà aperta il sabato e la domenica (compresi i festivi) dalle 11 alle 18.

Giorgia De Carolis

Banner Gazzetta d'Alba