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La scommessa di Gesù sulla bontà d’un peccatore

PENSIERO PER DOMENICA – XXXI TEMPO ORDINARIO – 30 OTTOBRE

Il personaggio che attira l’attenzione in questa XXXI domenica è Zaccheo, emblema dell’uomo che cerca: egli sfida il ridicolo di arrampicarsi su un albero pur di riuscire a veder passare Gesù (Lc 19,1-10). Significativa anche la prima lettura (Sap. 11,22-12,2) che ricorda lo sguardo di Dio sulla vita.

Zaccheo tra gli alberi, miniatura lombarda del XV secolo (Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio).

La bellezza di un Dio “amante della vita”. Questa definizione, che leggiamo nel libro della Sapienza è una delle più belle nella Bibbia e conferma la visione del mondo che emerge già nella Genesi, dove leggiamo che tutto «era cosa buona». Non per tutte le religioni è così: basti pensare all’invito del buddhismo a vedere il mondo come illusione: «Contempla questo mondo come una bolla d’acqua, guardali come un miraggio». Di tutt’altro genere lo sguardo d’amore del Dio biblico: «Tu ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato». Di qui la misericordia: «Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue». Dio è come un padre che amerà sempre i suoi figli: non solo i buoni; tutti!

Gesù è disponibile a incontrare tutti. A volte è lui che cerca; altre volte preferisce farsi cercare. Zaccheo è l’espressione di questa ricerca, nel suo uscire di casa, nel mescolarsi al codazzo di persone attorno a Gesù, nell’arrampicarsi sul sicomoro… E Gesù, tra la sorpresa dei presenti, nota proprio lui e si autoinvita a casa sua. Gesù sa che Zaccheo è un pubblico peccatore – tali erano considerati i pubblicani, gli esattori delle tasse per conto dei Romani – ma, a differenza della gente comune, vede in lui la disponibilità a cambiare. Scommette sulla sua bontà. Scommette sulla bontà di ogni uomo.

A ognuno Gesù chiede cose diverse. A qualcuno ha chiesto di “lasciare tutto” per seguirlo; con Zaccheo si è “accontentato” della “metà dei beni” e della restituzione con gli interessi di quanto rubato. Non ci viene detto cosa abbia poi fatto Zaccheo. La sequela di Cristo, via verso la salvezza, può prevedere sia scelte di vita radicali, sia percorsi più “normali”: si può seguire Gesù svolgendo bene il proprio lavoro, cercando un onesto guadagno, garantendo una vita serena alla propria famiglia e dimostrandosi solidali con chi è nel bisogno. La scelta di Zaccheo si può leggere anche in chiave politica, in linea con la Costituzione Italiana: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività» (art. 53). Ci auguriamo che se lo ricordino i nostri nuovi governanti.

Lidia e Battista Galvagno

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