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I prezzi medi delle uve secondo la Camera di commercio

Uve, Coldiretti Cuneo: l’incognita prezzi minaccia la competitività del sistema vitivinicolo

MERCATO Il 14 novembre la Camera di commercio di Cuneo ha ufficializzato i prezzi delle uve 2022 destinate alla produzione dei vini Doc e Docg. Denominati mercuriali delle uve, sono le quotazioni che l’ente camerale da alcuni anni è tornata a elaborare con la collaborazione di numerose aziende della filiera viticola che hanno comunicato le cifre dei contratti stipulati.

Com’era già capitato negli anni passati, nel 2022 non sono stati ufficializzati i prezzi delle uve per tutti i vini Doc e Docg del territorio provinciale perché non sempre è giunto in Camera di commercio un numero adeguato di rilevazioni economiche. In questa situazione va riferita la posizione negativa delle associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia).

Da parte sua la Camera di commercio precisa: «Nonostante l’astensione delle associazioni di categoria agricole, che dissentono dal metodo di rilevazione approvato dalla Giunta, deve essere evidenziata la rilevanza della pubblicazione dei prezzi da parte dell’istituzione camerale, in quanto condizione necessaria per l’inserimento nel paniere statistico nazionale redatto dall’Istat e preso a riferimento da Eurostat per la determinazione delle politiche comunitarie».

I prezzi riportati nella tabella risultano decisamente più elevati rispetto a quelli del 2021. La crescita è oscillata tra il 20 e il 60 per cento, favorita da una vendemmia quantitativamente inferiore alla media recente e, probabilmente, anche dalla buona qualità delle uve e dalla graduale restrizione del mercato.

Tra i vini a denominazione controllata e garantita (Docg), le quotazioni camerali riguardano quattro tipologie: Barbaresco, Barolo, Roero Arneis e Asti Spumante (incluso il Moscato d’Asti). Restano ancora escluse le uve per Roero, Diano d’Alba e Dogliani. Deciso l’incremento delle quotazioni del Nebbiolo da Barolo (35 per cento) la cui forcella di prezzi oscilla tra 3,79 e 4,19 euro a chilogrammo. Anche il Barbaresco segue lo stesso trend, rafforzando (più 31%) la forcella dei prezzi tra 2,74 e 3,40 euro al chilo. Meno rilevante l’ascesa dei prezzi per il Roero Arneis (più 19%) che ha visto fissare il minimo a 1,40 euro al chilo e il massimo a 1,53 euro.

Le uve Moscato per Asti e Moscato d’Asti sono state quotate per la prima volta e oscillano tra 1,18 e 1,20 euro al chilo, una forcella stretta e poco affine a premiare le differenze di origine e qualità.

Dalla folta schiera dei vini Doc restano fuori il Verduno, l’Alba e qualche tipologia della denominazione controllata. Anche in questa sezione, le quotazioni risultano superiori a quelle dell’anno passato. Prosegue la crescita delle uve Dolcetto per Dolcetto d’Alba (più 30 per cento): i prezzi 2022 oscillano tra 1,14 e 1,40 euro al chilo. L’incremento è stato favorito anche dalla riduzione degli impianti di Dolcetto degli ultimi anni. La Barbera d’Alba continua il suo sviluppo di identità e immagine che si riflette anche sui prezzi delle uve: la Barbera d’Alba (più 35%), infatti, si attesta tra 1,28 e 1,60 euro al chilogrammo. Addirittura, la tipologia Superiore (+30%) sale al minimo di 1,48 e al massimo di 1,81 euro al chilo.

Nebbiolo d’Alba e Langhe Nebbiolo risentono del trend positivo di Barbaresco e Barolo: i prezzi del Nebbiolo d’Alba (più 26 per cento) vanno da 1,63 a 1,99, mentre il Langhe Nebbiolo (+60%) sta tra 1,56 e 1,92 euro al chilo.

Il buon mercato delle uve Arneis è confermato anche dai prezzi del Langhe Arneis (più 20 per cento), oscillanti tra 1,18 e 1,39 euro al chilo. Entrano nel borsino altre due tipologie della Doc Langhe: le uve Chardonnay ottengono prezzi tra 1,10 e 1,26 euro al chilo e le uve Favorita si attestano tra 1,17 e 1,48 euro.

Giancarlo Montaldo

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