Il Pennac di Giuseppe Cederna al Politeama (INTERVISTA)

Al Politeama di Bra “Storia di un corpo” di Daniel Pennac
© Matteo Groppo

L’INTERVISTA La stagione del Politeama proseguirà sabato 7 gennaio alle 21 con Storia di un corpo. Diretto dal regista genovese Giorgio Gallione, è una riduzione dal romanzo di Daniel Pennac. Non si tratta della prima collaborazione tra i due: in passato, Gallione ha curato l’adattamento teatrale di La lunga notte del dottor Galvan. Lo scrittore francese di origini corse, il cui vero cognome è Pennacchioni, ha dato alle stampe Storia di un corpo nel 2012. La vicenda narra le varie fasi dell’esistenza e le emozioni di una persona dai dodici anni fino agli ottantaquattro. La narrazione si sviluppa in forma di diario, un regalo fatto dal padre alla figlia adorata. Tra le emozioni esplorate vi sono la voce anaffettiva della madre, gli abbracci silenziosi del padre, l’odore accogliente dell’amata tata, il dolore bruciante di una ferita, il sapore dei baci della donna amata.

Sul palco un unico attore, Giuseppe Cederna, noto per le interpretazioni in film di Comencini, Scola, Monicelli, Salvatores e Bellocchio. Nato a Roma nel 1957, nel 2000 ha preso parte alla trasposizione cinematografica de Il partigiano Johnny di Guido Chiesa. Quattro anni prima, il 5 ottobre 1996, era stato tra i protagonisti del concerto dei Csi Un giorno di fuoco in San Domenico ad Alba. «Sono molto affezionato al Piemonte e legato a Beppe Fenoglio», spiega. «L’ho letto e sono stato spessissimo ad Alba. Mi piace respirare quanto descritto dallo scrittore, ho anche conosciuto alcuni suoi parenti. L’attore, sia cinematografico sia teatrale, lavora con la parola. La letteratura alta, come nel caso di Fenoglio, è qualcosa che fa piacere leggere e riportare davanti al pubblico, è come per un musicista suonare una grande opera. Il concetto costituisce un punto di contatto con Storia di un corpo. Pur con le differenze culturali e i temi distanti un abisso l’uno dall’altro, anche la qualità della scrittura di Pennac è altissima. Usa parole perfette per descrivere la normalità della nostra vita e le tappe delle nostre esistenze. Appena Giorgio mi ha fatto leggere il testo, ne sono rimasto colpito. È una perfetta sintesi poetica e drammaturgica del libro. Si ride e ci si commuove, aiutati dalla scenografia di Marcello Chiarenza: essendo scultore, artista e poeta, ha pensato a un’infinità di colpi di scena, tra valigie che prendono fuoco e altre sorprese».

A chi si rivolge lo spettacolo diretto da Gallione?

«A tutte le fasce d’età, dai ragazzini agli anziani. Per me è una grande gratificazione professionale pensare che, a ogni replica, il pubblico si identifichi in messaggi universali, stati d’animo dimenticati o ancora da vivere. La colta leggerezza di Pennac ci fa riscoprire noi stessi. Si parla di un uomo, ma dal testo traspare tutto il rispetto che lo scrittore francese ha per le donne. C’è una frase molto significativa che lo zio scrive al protagonista quando ha appena tredici anni: “La donna è un mistero per l’uomo. Disgraziatamente, non è vero il contrario”. Quando la pronuncio, in teatro osservo le mogli che guardano i mariti e, ridendo, scuotono la testa».

Pennac ha già assistito all’adattamento teatrale della sua opera?

«Non ancora, ma sono sicuro lo incontreremo. Ebbi il piacere di conoscerlo anni fa a un festival di letteratura a Sarzana. Lo spettacolo è nato due mesi fa a Bolzano e girerà per almeno due anni. Voglio girare in lungo e in largo la Penisola: essere il protagonista di un tale lavoro, giunto in questo momento della mia carriera, mi gratifica assai. Devo ringraziare anche Paola Farinetti che ha voluto fortemente lo spettacolo. Con lei ho collaborato spesso, ricordo con affetto Da questa parte del mare, ideato in ricordo del marito Gian Maria Testa, con il quale ero molto amico».

I biglietti disponibili sono in vendita il lunedì dalle 16 alle 19 al botteghino del teatro o sul circuito www.ticket.it. Il prossimo appuntamento al Politeama sarà per domenica 15 gennaio alle ore 21 con I separabili, diretto da Sandro Mabellini e interpretato da Alessandro Benvenuti e Chiara Castelli.  

Davide Barile

Banner Gazzetta d'Alba