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Il Cinema vekkio festeggia 25 anni con Adelmo Cervi e i Modena city ramblers

ANNIVERSARIO Era il 3 aprile 1998 quando fu fondata l’associazione che oggi gestisce il Cinema vekkio. Per festeggiare il venticinquennale, il circolo Arci di Corneliano ha previsto un aprile ricco di iniziative. Si inizierà sabato 15 aprile: alle 18 si terrà l’incontro con Adelmo Cervi e la presentazione del libro I miei sette padri. Dalle 19.30 si aggiungerà al dibattito Walter Massa, presidente dell’Arci nazionale e alle 22.30 inizierà il concerto dei Modena city ramblers. Il gruppo, attivo dal 1991, ha nel proprio repertorio musica folk irlandese, ballate popolari e canti politici. Nel 2022 hanno iniziato una serie di concerti per celebrare Appunti partigiani, disco d’oro nel 2005. Entro l’estate uscirà un nuovo album. I biglietti si possono acquistare alle casse o, in prevendita, su www.ciaotickets.com.

A guidare il Cinema vekkio dal 1999 è Giorgio Crana, che ricorda: «Siamo partiti da un gruppo di quaranta soci e, insieme alle Amministrazioni comunali di Piobesi e Corneliano, abbiamo individuato questo locale, un ex cinema da risistemare. I Comuni l’hanno affittato e dato in gestione a noi. Tutto è nato dall’esigenza dei ragazzi della zona, i quali, soprattutto in inverno, non sapevano dove riunirsi. Proponiamo attività educative basate sul protagonismo giovanile e la prevenzione del disagio. Gestiamo doposcuola, Cam (Centro attività minori) e Cultura in movimento, iniziativa ideata dai nostri educatori Alberto Contu e Claudio Gorlier. Abbiamo attivato progetti educativi in cinque comuni e gestiamo la biblioteca di San Damiano. La parte culturale include concerti, proiezioni di film, spettacoli, mostre ed esibizioni: agitiamo la vita di provincia. Per festeggiare il venticinquennale abbiamo lanciato il mostro sito Internet, www.cinemavekkio.it, e preparato magliette e bicchieri celebrativi».

Molti artisti hanno suonato sul palco del Cinema vekkio, «penso ai grandi nomi del reggae giamaicano, a Eugenio Bennato e a Freak Antoni. Citarne alcuni vuol dire saltarne molti. Nel 2014 abbiamo lanciato una raccolta fondi per rinnovare i locali e adeguarli alle nuove norme. L’abbiamo chiamata O si rinnova o si chiude: è stata un grande successo anche nella partecipazione volontaria ai lavori». Il locale è stato «una fucina di talenti, almeno quattro giovani hanno iniziato qui a fare i fonici e ora è diventato il loro mestiere. Da noi si possono sperimentare le proprie passioni e renderle un lavoro. Dei sei educatori che abbiamo, quattro sono stati nostri utenti da bambini. Ci siamo affermati come un modello di riferimento, il nostro lavoro per l’infanzia è stato riconosciuto meritevole anche dall’Arci. Manteniamo lo spirito degli inizi: chi viene a trovarci ha sempre la sensazione di stare in casa».

Davide Barile

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