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Affitti alti e non solo per chi studia

Affitti alti e non solo per chi studia

LETTERA AL GIORNALE Se dovessimo analizzare bene la situazione degli affitti, anche gli artigiani e i commercianti dovrebbero andare in tenda. Il caro locazione non affligge soltanto gli studenti, bensì tutto il settore lavorativo. Nel centro delle grandi e piccole città, ci sono soltanto le multinazionali e i loro prodotti, il resto è il vuoto e la desolazione.

L’impennata degli affitti molto spesso non trova giustificazione, è una speculazione che impoverisce la parte più importante della società. Come si può pensare che una famiglia media possa pagare noleggi e tasse universitarie che superano lo stipendio? Se vogliamo una società equa dobbiamo avere il coraggio di regolare le anomalie sociali, altrimenti dobbiamo dire apertamente che stiamo costruendo una società che sarà sempre più per pochi eletti.

Le città turistiche sono un esempio lampante di come il mercato faccia diventare una normale città un dormitorio per villeggianti. Le conseguenze di questi atteggiamenti saranno un peggioramento dei servizi e dell’accoglienza, impedendo a una collettività di vivere, di riprodursi, di avere degli spazi artigianali e dei ritrovi che non siano legati soltanto al mercato dell’affare.

Nel passato le aziende avevano un minimo di cura per i loro dipendenti, molte di esse costruivano villaggi e fondazioni per agevolare la loro vita, le città ospitavano nelle zone più importanti botteghe a prezzi calmierati.

Oggi tutto ciò è un ricordo, gli affitti sono andati alle stelle, gli stipendi e i guadagni sono una mancia per non morire di fame. Forse è il caso di fare due passi indietro e guardare dove abbiamo sbagliato; e senza tanti scrupoli ristrutturare una nazione dove tutti possano vivere e tutti possano mangiare.

 Bruno Murialdo

Sul numero di Gazzetta d’Alba in edicola oggi, martedì 30 maggio, c’è un ampio servizio sul caro affitti e sul boom delle locazioni turistiche.

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