BRA – QUARTIERE LA BASSA Con l’estate che sta per arrivare (almeno, si spera), torna prepotentemente alla ribalta il problema del depuratore del quartiere La Bassa. Un’area urbana molto estesa, che è delimitata da strada Gerbido, strada Molini, strada Orti e il borgo di Pollenzo, ma scarsamente abitata. A motivo, inutile dirlo, della presenza, sempre più ingombrante, del depuratore cittadino. La cui storia, iniziata ormai oltre 50 anni fa, non vede ancora la parola fine all’orizzonte.
Sì, perché questo depuratore – che raccoglie le acque bianche e nere di tutta la città – continua ancora oggi a emanare miasmi insopportabili, a disturbare la quiete dei quartieristi con i rumori dei suoi compressori e a peggiorare la qualità dell’aria della zona. L’esalazione infatti, particolarmente nel periodo estivo, è tale da far bruciare gli occhi alle persone, che sono costrette a stare in casa con le finestre tappate.
Anche il collegamento, avvenuto qualche anno fa, con le tubature che portano i reflui al depuratore di Govone, ha alleviato in modo molto parziale i disagi che sono connessi con questo impianto, che ha dimensioni davvero consistenti. E adesso si sommano anche i problemi in casa Egea, che gestisce questo servizio, a creare scoramento nei residenti. Il presidente del quartiere La Bassa, Giovanni Fissore: «Quello che viene convogliato a Govone è a malapena il 30 per cento del volume di liquami trattati da questo impianto. Siamo sempre in attesa di una soluzione radicale del problema, che non riusciamo però a intravedere. Nei giorni scorsi i tecnici hanno piazzato una centralina, per monitorare i rumori e gli odori. Ma finora non ci hanno ancora comunicato alcun risultato. E noi continuiamo a sopportare tutti i disagi. Continuando a sperare che prima o poi qualcuno trovi finalmente un rimedio a questo annoso problema».
Valter Manzone
