Addio a Michela Murgia; nel 2018 fu protagonista della Maratona fenogliana

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LUTTO  È morta all’età di 51 anni la scrittrice Michela Murgia. A maggio aveva rivelato, in un’intervista al Corriere della sera, di soffrire di un cancro ai reni al quarto stadio.  Dopo aver reso pubblica la sua malattia la scrittrice, drammaturga, opinionista, ha raccontato sui social i momenti privati, celebrando la sua famiglia queer ma anche continuando le sue battaglie da attivista per i diritti.

Nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972, Michela Murgia ha esordito con Il mondo deve sapere (2006), romanzo tragicomico sul mondo dei call center, che ha ispirato l’opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008).

Molto legata alla sua terra, nel 2008 ha firmato Viaggio in Sardegna. Due anni dopo è uscito Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, mentre è del 2011 Ave Mary, riflessione sul ruolo della donna nel contesto cattolico.

Tra le sue opere successive Presente, L’incontro e il saggio breve sul femminicidio L’ho uccisa perché l’amavo (falso!) e ancora Futuro interiore, L’inferno è una buona memoria, il saggio Istruzioni per diventare fascisti, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo. Stai zitta, God save the queer. Catechismo femminista e infine l’ultimo Tre ciotole, entrato subito in testa alle classifiche di vendita. Lo scorso 11 giugno Murgia aveva annunciato il ritiro dall’attività pubblica. A metà luglio aveva sposato l’attore e regista Lorenzo Terenzi.

Nel 2018 prese parte alla Maratona fenogliana di Alba che partendo dal centro studi di piazza Rossetti si spostò sulle rive del Tanaro  che ha fatto da sfondo a molti brani e racconti dello scrittore albese. Riproponiamo ai lettori di Gazzetta d’Alba l’articolo pubblicato allora.

Lettori in cammino per celebrare Fenoglio.

ALBA Una folla di appassionati fenogliani ha partecipato, domenica 16 settembre 2018, alla nona Maratona fenogliana. La comunità dei suoi lettori, copie o fotocopie alla mano, si è incamminata per le vie del centro,  partendo dal centro studi di piazza Rossetti, che è quanto rimane della casa dove lo scrittore albese ha abitato di più, e immaginato e scritto di più, nella sua breve vita appartata e straordinaria, per raggiungere il Parco Tanaro e dunque quel fiume che si presentò e servì a Fenoglio, fin da bambino, come un elemento fantastico, naturalistico e soprannaturale.

Ecco alcune immagini del suggestivo pomeriggio letterario che ha avuto come ospiti d’onore Margherita, la figlia dello scrittore, e la scrittrice Michela Murgia.

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