
L’ALLERTA Che cosa accade in Piemonte sul fronte del cambiamento climatico? Secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) gli effetti sulla biodiversità si stanno manifestando con forza. Sul prossimo numero di Gazzetta d’Alba (in edicola il 12 settembre) pubblicheremo un approfondimento sul tema per comprendere le conseguenze dell’alterazione ecologica su molteplici livelli.
Ci spiega il tecnico di Arpa Enrico Rivella: «Nella zona alpina con gli incrementi di temperatura più marcati rispetto alla media globale e le variazioni nella distribuzione e nel tipo di precipitazioni (da neve ad acqua), dobbiamo aspettarci molteplici effetti sugli organismi viventi. Alle alte quote alcune specie di fiori sono costrette a trovare nuove condizioni ad altitudini maggiori, incalzate da specie meno sensibili allo stress termico».
Per capire che cosa stia accadendo, a partire dal 2010, l’Arpa ha iniziato con vari strumenti a monitorare le praterie alpine e alcune vallette innevate sul Monte Rosa e in Val Formazza. Gli strumenti sono posizionati a diverse quote e i risultati vengono campionati a intervalli di 3-5 anni, data la lentezza dei ritmi della vegetazione in quegli ambienti. Prosegue Rivella: «Al momento si osserva una diminuzione della flora delle vallette a favore di quella delle praterie montane, con l’apparizione di alcune specie che solitamente si trovavano a quote inferiori. Anche tra gli invertebrati si osserva l’estinzione delle specie adattate ai climi più freddi e la risalita di specie termofile. Sono particolarmente significative le difficoltà dei lepidotteri diurni, le farfalle, insetti legati agli ambienti prativi e alle condizioni di illuminazione solare per il loro volo. Nelle Alpi marittime, nel massiccio dell’Argentera, uno studio dell’Università di Torino in collaborazione con Arpa Piemonte ha fornito le prime evidenze scientifiche di questo fenomeno di estinzione e migrazione. La risalita verso l’alto interessa anche a quote più basse diverse specie invasive sia vegetali che animali (la nutria, lo scoiattolo grigio, il silvilago e altre)».
Rivella: «Molte specie vegetali invasive possono inoltre trarre giovamento nel confronto competitivo con le autoctone e inserirsi più facilmente nei boschi, come fa per esempio l’ailanto. Senza scordare che le nuove condizioni climatiche aiutano la proliferazione di specie aliene di origine subtropicale come la zanzara tigre o la risalita verso l’alto di parassiti un tempo relegati a zone di bassa quota, come le zecche e anche alcune specie di zanzara».
m.v.
Farfalle protagoniste della mostra fotografica
CERESOLE D’ALBA Quella di domenica 3 settembre è stata una giornata ricca, con l’apertura della mostra fotografica “Papillon, le ali del mondo”, che vede protagonista Gianpaolo Montisci, con Roberto Lanza ospite.
L’esposizione, organizzata dalla biblioteca civica in un singolare slargo di piazza Don Cordero, propone una serie di fotografie realizzate tra Langa, Roero e montagne piemontesi. L’intento del fotografo ceresolese è di mostrare gli insetti non tanto dal punto di vista naturalistico, ma concentrandosi sulle sensazioni generate dalla loro bellezza.
Quello per la fotografia è un interesse che Montisci, assicuratore in pensione, ha maturato nel corso degli anni. Nel caso di questa esposizione, l’amore per lo scatto si unisce a un’altra passione, quella per le camminate. Da qui, in seguito all’osservazione di diversi esemplari di farfalla, è nata l’idea di immortalarle.
«Avevo letto che nella zona della Grotta del bandito, nei pressi di Valdieri, si trova un esemplare di farfalla arancione tipica del luogo, ma ho dovuto faticare per riprenderla, vista la sua… velocità», racconta, divertito.
La cerimonia inaugurale si è svolta nel vicolo delle farfalle, ossia la discesa che collega la piazza del Comune con via Ricciardo, lastricata di recente in pietra di Luserna, come l’attigua piazzetta. Era anche aperto il “cortile dei bonsai” allestito da Luigi Ognibene, mentre la biblioteca civica consegnerà libri ai bambini che hanno visto la luce nel 2022, nell’ambito del progetto “Nati per leggere”.
Accompagnati dalla musica del duo Cordetese per tutta la giornata sono stati presentati e venduti i gesselli, monili realizzati a mano da Stefania Lora, Lorenzo Merlo, Luisa Sacco e Aurora Spagnoli con i gessi di Langhe e Roero.
