ALBA Dopo il corteo del 19 agosto proseguono le iniziative del Collettivo Mononoke assieme ai braccianti stagionali presenti ad Alba. Sabato 2 settembre un presidio ha occupato l’ingresso del comune di Alba durante l’orario dell’aperitivo ribadendo la necessità di trattamento dignitoso delle persone a partire da casa, documenti e diritti sul lavoro.
«Più di 30 persone dormono per strada ad Alba. Molti sono lavoratori immigrati sul cui sfruttamento si basa l’economia del territorio: braccianti che lavorano in vigna per 5-6 euro l’ora senza contratti e senza tutele. Lavoratori essenziali, a cui però vengono negati i servizi come un tetto e l’assistenza sanitaria», scrive il Collettivo in una nota, annunciando che nei prossimi giorni il presidio sotto al Municipio verrà ripetuto con l’obiettivo di incontrare le istituzioni che hanno scelto di non parlare coi diretti interessati: Prefettura, associazioni agricole e Amministrazione.
Secondo gli organizzatori della protesta il muoversi a rilento delle istituzioni è un modo per non affrontare la situazione, aspettando la fine della stagione agricole e successiva diminuzione delle presenze, mentre ci si approfitta dell’indotto economico generato dallo sfruttamento. Inoltre le persone per strada vengono trattate soltanto come un problema di ordine pubblico, criminalizzando ogni manifestazione di disagio e di rabbia provocata dall’assenza di politiche di accoglienza.
L’altro punto dolente della protesta è relativo al Centro di accoglienza di via Pola. Durante la chiusura estiva alcuni locali sono stati occupati e, la scorsa settimana, è avvenuto lo sgombero, dopo di che i migranti avevano scritto una lettera al sindaco di Alba per ottenere un incontro, per domandare case, documenti e diritti sul lavoro ma nessuna risposta è arrivata.
«Il Cpaa, unica struttura che si occupa di accoglienza ad Alba, ad oggi è chiuso e i vertici assicurano che quando riaprirà non ospiterà lavoratori stagionali», scrive il collettivo in una nota. «La questione dev’essere risolta. Non esistono cittadini di serie A o di serie B».