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Mobilitazione a fianco dei braccianti. Assemblea in centro ma l’Amministrazione non incontra i manifestanti

Corteo contro il sistema che sfrutta i braccianti, insieme all’indifferenza del Comune e degli altri enti locali

Mobilitazione a fianco dei braccianti. Assemblea in centro ma l'Amministrazione non incontra i manifestanti

ALBA Nel pomeriggio del primo sabato dopo Ferragosto, in un’ Alba ancora semi deserta per l’esodo estivo, il corteo organizzato dal collettivo Mononoke ha attraversato la circonvallazione e il centro cittadino, per arrivare in piazza Risorgimento: è successo dopo le 18 di ieri, 19 agosto, per denunciare le condizioni di lavoro dei braccianti agricoli stranieri, di cui Gazzetta d’Alba ha scritto molte volte (leggi tutte le notizie sul tema).

 

Con cartelli e striscioni, il collettivo ha voluto denunciare il sistema che sfrutta i braccianti, insieme all’indifferenza del Comune e degli altri enti locali. La mobilitazione di Mononoke è cominciata da quando, con il mese di agosto, il Centro di prima accoglienza della Caritas ha chiuso per permettere a operatori e volontari di risistemare la struttura, dal punto di vista logistico e igienico.

Da anni, grazie all’impegno di don Gigi Alessandria e delle poche risorse umane disponibili, è proprio la struttura di via Pola a farsi carico della questione, accogliendo i giovani lavoratori, spesso senza contratto e diritti, reclutati dagli intermediari che forniscono manodopera alle aziende viticole, seguendo una prassi ormai consolidata sulle colline Unesco.

Una chiusura che viene rispettata ogni anno, senza creare forti disagi, anche perché il periodo che precede la vendemmia è solitamente quello che vede la minor presenza di lavoratori sul territorio. Anche quest’anno per parecchi ospiti della struttura sono state trovate soluzioni alternative fino alla riapertura, mentre altri si sono spostati in altre zone , per cercare lavoro in attesa dell’inizio della raccolta dell’uva.

Altri ancora, non tutti lavoratori agricoli ma comunque frequentatori del Centro, hanno continuato a dormire nella zona di via Pola, dove Mononoke ha attivato un presidio permanente.

Per il collettivo, sarebbero circa 30 le persone rimaste senza un tetto, mentre per i volontari della Caritas la cifra sarebbe più ridotta.

Al corteo, insieme ai componenti del gruppo albese, hanno partecipato anche alcuni lavoratori. Non si è presentato alcun rappresentante dell’Amministrazione.

Intanto gli arrivi continuano. Sbarchi raddoppiati

Il tema dei migranti in Italia, nelle ultime settimane, è tornato al centro dell’opinione pubblica: nel 2023, secondo i dati diffusi in settimana dal Viminale, gli sbarchi sono più che raddoppiati rispetto ai primi sette mesi dell’anno precedente.

In totale, sono stati 89.158, rispetto ai 41.435 del 2022. Le richieste di asilo sono state 72.460, quasi il 71 per cento in più.

Numeri che, in questi giorni, hanno determinato la forte reazione bipartisan dei sindaci dei Comuni maggiormente interessati dall’arrivo dei flussi. Per Matteo Biffoni, sindaco Pd di Prato e rappresentante dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), “la situazione è al tracollo”. Altre levate di scudi si sono fatte sentire in altre regioni, come dai sindaci leghisti del Veneto, visti i numeri attesi per i nuovi arrivi sul territorio: il dito è puntato contro la strategia errata del Governo, accusato di non saper affrontare la questione.

f.p.

 

 

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