Innovativo laboratorio idroponico al Cillario Ferrero per il corso in gestione delle acque e risanamento ambientale

ALBA L’istituto Cillario Ferrero, che ha un corso di studi dedicato alla gestione delle acque e al risanamento ambientale (Gara), ha presentato gli spazi dedicati al metodo di coltivazione idroponico con un’aula in cui la sostenibilità ambientale viene messa in pratica attraverso l’esperienza pratica.

La dirigente scolastica Paola Boggetto e la professoressa Monica Romagnosi hanno illustrato il progetto alla presenza degli studenti, accompagnate dall’assessore del Comune di Alba con delega all’ambiente, Lorenzo Barbero, e dal presidente del Consiglio comunale, Domenico Boeri.

Gli studenti del Gara quest’anno hanno l’opportunità di apprendere in modo pratico i principi dell’idroponica e il funzionamento dei sistemi di produzione associati. Ciò consentirà loro di sviluppare competenze cruciali per la produzione sostenibile del cibo. L’idroponica è apprezzata per le sue potenzialità di conservazione delle risorse naturali, rendendola una possibile soluzione alle sfide alimentari del futuro.

Il metodo idroponico

Con il metodo idroponico le sostanze nutritive necessarie alle piante sono trasportate direttamente alle radici, sia in forma libera che in substrati argillosi, riducendo così la dipendenza dal terreno. L’orto acquisisce una dimensione verticale: in una torre idroponica, come quella presente nel nuovo laboratorio del Gara, che ne mette a disposizione degli studenti 10 oltre a 20 postazioni da tavolo (conosciute anche come “nursery”), le piante sono organizzate su livelli verticali. Questo non solo ottimizza la distribuzione di acqua e nutrienti alle radici, ma rappresenta una misura di conservazione del suolo, poiché le piante sono disposte in colonne, eliminando la necessità di vasti appezzamenti di terreno.

Le tecniche di coltivazione fuori suolo, come l’idroponica, massimizzano la quantità di ortaggi coltivati al metro cubo, riducendo al contempo l’uso dello spazio orizzontale. Ciò si traduce in notevoli vantaggi, tra cui un risparmio idrico superiore all’80%, poiché l’acqua viene recuperata e rimessa in circolo, evitando dispersioni nel suolo.

Altri aspetti rilevanti della coltura idroponica includono il controllo preciso della composizione dei nutrienti, la produzione di alimenti più ricchi e benefici per la salute, e la riduzione dell’uso di pesticidi e fitofarmaci.

Innovativo laboratorio idroponico all'istituto

Il progetto non solo fornisce agli studenti la possibilità di apprendere i fondamenti dell’agricoltura senza suolo, ma sensibilizza anche la comunità verso pratiche agricole innovative e sostenibili, oltre a promuovere un utilizzo consapevole dell’acqua. Monica Romagnosi, responsabile del progetto, sottolinea come l’implementazione di soluzioni di questo tipo possa offrire benefici concreti alla comunità.

Tuttavia, nonostante i vantaggi evidenti, alcune perplessità hanno finora limitato la diffusione su larga scala di tali pratiche agricole innovative. I costi iniziali per la costruzione di impianti idroponici rappresentano una barriera, ma nel caso della scuola di Alba, l’investimento è stato finanziato dalla Commissione europea attraverso il Pon.

La gestione dell’impianto e il monitoraggio dei parametri di produzione sono altre sfide da affrontare, poiché l’agricoltura tradizionale risulta attualmente più economica. Tuttavia, è importante considerare la crescente scarsità delle risorse naturali utilizzate dall’agricoltura convenzionale.

Le preoccupazioni riguardanti il consumo di energia elettrica sono affrontate con soluzioni come sistemi temporizzati e l’utilizzo di intelligenza artificiale per modulare l’energia elettrica in base alla luce naturale.

La carenza di personale specializzato è un ulteriore ostacolo, ma alcune aziende locali, orientate verso l’agricoltura sostenibile, stanno già sperimentando con successo queste tecniche.

Il progetto del Gara dell’istituto Cillario Ferrero mira a dotare gli studenti di competenze e capacità innovative per diventare imprenditori agricoli in grado di rispondere alle crescenti richieste alimentari in modo sostenibile. Una scommessa che, se abbracciata su larga scala, potrebbe rappresentare una risposta significativa alle sfide alimentari future, mantenendo al contempo i principi della sostenibilità.

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