Ucciso in falegnameria a Vernante, movente ancora oscuro

Ucciso in falegnameria a Vernante, movente ancora oscuro

VERNANTE Non sarebbero stati dei professionisti a uccidere Klaudio Myrtaj, l’operaio 34enne assassinato sabato 4 novembre nella falegnameria in cui lavorava a Vernante, piccolo centro della val Vermenagna, nel Cuneese.

Qualche elemento in più per gli investigatori potrebbe venire dall’autopsia. L’operaio è stato trovato agonizzante da una cliente del laboratorio artigianale, nel cortile del palazzo municipale, in pieno centro.

A ucciderlo un colpo di pistola alla testa, forse sparato col silenziatore. Chi l’ha ucciso ha atteso che fosse solo nella falegnameria: gli uffici del Comune erano chiusi e nessuno ha udito colpi di pistola né discussioni provenienti dal cortile, particolari che farebbero ipotizzare la premeditazione.

Giunto in Italia da un anno, incensurato, Myrtaj era dipendente nell’impresa edile del cugino e arrotondava lo stipendio svolgendo qualche lavoro in falegnameria. Nella comunità vernantina era conosciuto e ben voluto, non risulta infatti che avesse particolari inimicizie.

In questi due giorni i carabinieri del comando provinciale di Cuneo hanno raccolto le deposizioni delle persone a lui più vicine, compresa la donna che frequentava da alcuni mesi, barista in un locale della vicina Limone Piemonte.

Ansa

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