Bruno Frea, l’urologo che vuole costruire tre sale operatorie a North Kinangop

Nelle settimane scorse per l'urologo di Corneliano d'Alba è stato per la venticinquesima volta all’ospedale di North Kinangop

Bruno Frea, l’urologo che vuole costruire tre sale operatorie a North Kinangop
Foto di Rino Tesio

IL PERSONAGGIO Una missione dopo l’altra in Kenya: così Bruno Frea, classe 1946, cornelianese e primario emerito di urologia alle Molinette, trascorre la pensione. Nelle settimane scorse è stato per la venticinquesima volta all’ospedale di North Kinangop. Costruito negli anni Sessanta dalla diocesi di Padova, è amministrato da don Sandro Borsa e serve un bacino di 350mila persone.

Insieme a Frea c’erano, come sempre, medici desiderosi di fare un’esperienza in un contesto diverso, accompagnati dal fotografo Rino Tesio e dal giornalista Marcello Pasquero. «C’è stato un collegamento quotidiano con Radio Alba e, all’Asta del tartufo, abbiamo portato un saluto. Quel giorno pioveva, ma in quei cinque minuti, ha smesso: don Sandro ci ha aiutato con le richieste ai piani alti», scherza Frea.

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Bruno Frea. Foto di Marcato

A North Kinangop si produce tutto, «dai mattoni alla ghiaia, oltre a frutta, verdura, carne e latte. Ora l’obiettivo è costruire tre nuove sale operatorie. Lo potremo fare grazie alla generosità di tutti. L’ente Fiera del tartufo di Alba ci ha donato 2.500 euro e, probabilmente, il prossimo anno anche il nostro ospedale sarà considerato dall’Asta di Grinzane. Intanto, stiamo organizzando serate di beneficenza con Chorus 2000 e la compagnia di teatro Der roche».

Nella prossima missione in Africa a febbraio con Frea, oltre ai medici, ci saranno infatti anche tre componenti del sodalizio teatrale di Montaldo Roero: Valter e Simona Coraglia e Nadia Rista. «C’è sempre davvero bisogno di tutti», conclude Frea.

Davide Barile

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